Chi fa sport studia anche di più
“Oggi proprio non ho voglia….” quante volte sarà capitato? Nello sport il problema però è molto più amplificato per chi comincia, per i più giovani o per i bimbi. Quante scuse si trovano perchè spesso non si ha voglia di allenarsi? Sento mamme e mogli che spesso per far scampare un allenamento sotto la pioggia al “cucciolo” di turno si affannano a snocciolare la lista degli impegni scolastici, il freddo, l’influenza in agguato e lo stress…Tutti stressati ‘sti ragazzini….. NOn è proprio così. La voglia di fare sport non dipende per nulla dalla mancanza di tempo. ” Esiste un gap fra le intenzioni e il comportamento sportivo che non dipende dalla mancanza di tempo libero o da altri impedimenti” spiega David Conroy del dipartimento di kinesiologia della Pennsylvania State University, autore di una indagine sulle dinamiche delle intenzioni e sui comportamenti sportivi di una trentina di studenti e studentesse universitari, pubblicata tempo fa sul Journal of Sport and Exercise Psychology. Come fare per diventare dei veri sportivi? “L’interesse verso lo sport e’ fluttuante nella settimana ed è influenzato da cambiamenti cognitivi soggettivi oltre che interpersonali. Bisogna ascoltare se stessi invece che imporsi un comportamento che non è proprio e che magari è stato deciso da qualcun altro”. La ricerca dimostra che i ragazzi che possiedono motivazioni più forti e si sforzano a fare più sport sono quelli che possiedono intenzioni più stabili e che pianificano l’attività fisica durante la settimana anche se hanno molti altri impegni, come andare a lezione, leggere, suonare o lavorare. Chi si allena di più nella settimana, inoltre, decide di riposarsi il weekend, periodo in cui si dedica alla socializzazione o anche solo a dormire di più”. “Chi è meno motivato, invece, si prefigge obiettivi più rigidi, spalma gli allenamenti nel lungo periodo, includendo spesso anche il sabato o la domenica. Così salta gli allenamenti, non si riposa e col tempo perde interesse” precisa lo specialista.Così si ritrova frustrato o deluso per il fallimento e non prosegue più, oppure assume dei comportamenti scostanti nei confronti dell’attività fisica. Conclude Conroy. “La sedentarietà contribuisce allo sviluppo di diverse malattie croniche, in particolare quelle a carico dell’apparato cardiovascolare. Non fare movimento contribuisce al peggioramento del metabolismo del glucosio e alla comparsa del diabete di tipo 2, concorre all’aumento della pressione sanguigna e all’accumulo del grasso corporeo.L’attività fisica riduce il rischio dello sviluppo dei tumori del colon e dell’osteoporosi”. La morale è una sola: mamme ( e papà), fate fare sport ai vostri figli!