Lo sport rubato
Ci stanno rubando lo sport. Non basta uno stadio nuovo. Così i giocatori dell’Udinese che vanno sotto la curva all’ennesima sconfitta per passare sotto la gogna degli ultrà sono la fotografia di uno sport malato oltre ogni immaginazione. Altrochè calciopoli, i veleni, i sospetti. Le facce contrite dei giocatori dell’Udinese che accettano l’umiliazione degli ultrà sono il segnale che il capolinea sta per arrivare. O forse è già arrivato. E nessuno che dice nulla, ma dov’erano ( dove sono) dirigenti, allenatori, federazioni…Non pervenuti. Ma che ci stiano portando via lo sport, che ce lo stiano rubando lo dimostrano altri segnali. L’infinita vicenda di Marco Pantani a cui non si riesce a mettere un punto, lo scandalo russo del doping che ora ha il viso dolce di Maria Sharapova che nessuno immaginava forse perchè così bella e che, proprio per questo, nessuno forse riesce a condannare del tutto. Neanche chi dovrebbe. E poi Rafa Nadal, altro mito dello sport moderno, però chiacchierato , talmente chiacchierato che nei giorni scorsi a sollevar dubbi ci si è messa anche l’ex ministro della Salute Roselyn Bachelot. Che però se non ha prove avrebbe fatto meglio a tacere. Ed è solo qualche esempio. Quelli dell’ultima ora. Ma si potrebbe continuare da Blatter a Platini, dall’ex presidente della Iaaf Lamine Diack al fallimento del Parma che è la prova provata del livello di certi dirigenti. Che dovrebbero dar l’esempio, appunto dovrebbero. Così lo sport ci scappa via. Si resta con un sogno e una poesia che domenica dopo domenica scemano e si scalfiscono. Si infrangono sulle facce balorde degli ultrà dell’Udinese. Che non sono sportivi, si affrettano tutti a precisare nella solita, retorica, stanca e inutile presa di distanza. E invece sono sportivi eccome. Probabilmente quelli che ci meritiamo.