Chia Laguna, il triathlon fa i conti col Grecale
Ci fosse, come per la pioggia, una danza per tenere a bada il vento bisognerebbe cominciare a danzare. Mancano pochi giorni al “Chia Laguna Half Triathlon” e, se il meteo non preoccupa più di tanto, ciò che potrebbe fare la differenza sono proprio le raffiche di Grecale che increspa il mare e soffia in faccia ai ciclisti. “Sì è vero il vento qui fa la differenza- spiega Daniele Demartis di Triathlonpoint, uno degli organizzatori- Rispetto alla prima edizione che lo scorso anno si è corsa a Cagliari , nelle acque riparate vicino al porto qui qualche insidia in più ci potrebbe essere ed è proprio per questo che abbiamo deciso di partire alle nove del mattino, proprio per giocare d’anticipo sul meteo…”. Va così. Ogni cosa ha un prezzo e correre un half nel paradiso di Baia di Chia merita comunque di correre qualche rischio. Due giri di nuoto con uscita dell’acqua all’australiana in uno degli scenari più incantevoli della Sardegna: “Abbiamo deciso così per aggiungere spettacolo a spettacolo- spiega Demartis– Per permettere a chi assiste di applaudire e fare il tifo e agli atleti di vedere gli avversari e di rendersi conto delle posizioni”. Poi si comincerà a pedalare. Ed anche qui se ci sarà vento la gara sarà tutta un’altra cosa. Il percorso bike che porterà gli atleti da Chia Laguna fino a Porto Pino alterna tratti molto tecnici ad altri dove si può fare velocità: “Scenograficamente si pedala in uno dei posti più belli dell’isola tra oasi naturali e fenicotteri- spiega Demartis- Da Chia abbiamo tracciato un bastone che subito si inoltra nella laguna e poi punta sulla litoranea. La prima parte è un susseguirsi di sali e scendi dove è molto importante saper guidare la bici e dove bisognerà fare anche un po’ di attenzione. Poi puntando verso il giro di boa si incontreranno alcune decine di chilometri in falsopiano dove si potrà pedalare in posizione da crono e si potranno spingere i rapporti ed è proprio qui che il vento potrebbe complicare le cose. Il ritorno è lo stesso percorso al contrario che diventa meno tecnico ma più difficile dal punto di vista dell’altimentria. Bisognerà tenerne conto e sapersi amministrare”. Il cuore della gara sarà il Chia Laguna, resort dell’ ’hotellerie Italian Hospitality Collection da cui partirà l’ultima frazione di corsa , la mezza maratona. “Portare l’half da cagliari in questa location così spettacolare è stata una scelta precisa- spiega Demartis– Siamo convinti che sport e vacanza siano un binomio perfetto e certi che così questa manifestazione, che apre di fatto la stagione agonistica, possa diventare un appuntamento fisso per gli appassionati di tutto il mondo. Per il valore tecnico della gara ma anche perchè questi sono luoghi che sanno dare emozioni e sembrano fatti apposta per i triatleti che hanno un sensibilità più spiccata nell’apprezzare un tipo di natura selvaggia com’è da queste parti…”. Tornando alla gara la mezza maratona finale non presenta difficoltà. Ventuno chilometri su un bastone di 5 da ripetere quattro volte tutti nella baia completamente in piano: “Quella di tracciare una frazione di corsa senza asperità é un po’ la filosofia delle nostre gare- spiega Demartis– E compensa un po’ il tratto più complicato che si dovrà affrontare in bici…”. Al via sabato grandi nomi del triathlon internazionale a cominciare dalla nostra Martina Dogana che ha già annunciato anche la sua partecipazione a giugno al Challenge full distance di Venezia. Tra gli azzurri in prima fila ci sarà Massimo Cigana, vincitore a Cagliari dell’edizione 2015, e Alberto Casadei (Fiamme Oro), terzo nel 2015 che però potrà portare solo un suo saluto perchè per un inofrtunio non sarà in gara. Tra gli stranieri hanno già confermato la loro presenza il catalano Marcel Zamora, cinque volte vincitore dell’Ironman francese, lo sloveno Matic Modic e il belga di VIllacidro, Jim Thijs. Discorso a parte per Claudio Chiappucci e Migidio Bourifa. I due campioni i protagonisti di The Finisher, la sfida seguita da Bike Channel che mette in gioco quattro neofiti che proveranno da zero a correre un triathlon. Loro partivano avvantaggiati, è vero. Ma un conto è correre o pedalare, un altro mettere tutto insieme dopo aver nuotato. E se il Grecale farà increspare il fantastico mare di Sardegna….