La marcia non fa cac…
E’ sempre brutto far le pulci ai colleghi. Anche perchè prima o poi capita a tutti di scivolare…Però alla foto e all’articolo a pagina 27 di Libero non si può non replicare. “La marcia fa cac…” per raccontare cosa è successo nella 50 chilometri al francese Yohann Diniz è un titolo che non si può leggere. “La marcia fa cac…” per raccontare che a una decina di chilometri dal traguardo il francese si accascia colpito da una crisi intestinale, barcolla, cerca di non cadere poi perde i sensi e finisce a terra non significa assolutamente nulla. Perchè lo hanno visto tutti i diretta tv cosa è successo, ma per rispetto ed educazione nessuno fiatato. C’è un codice del buon senso e della dignità che fissa regole non scritte ma che si conoscono. O almeno si dovrebbe. Anche perchè poi Diniz si riprende, si rialza e finisce una delle gare più difficili della storia olimpica. Si poteva raccontare tutto di una gara così. Si poteva raccontare tutto di una storia così. Si poteva restare ammirati da un atleta che con tutta la dignità, la forza, la tenacia che serviva ha continuato una gara persa da favorito. Persa e resa ancora più difficile dal caldo e da un’umidità che ha piegato le gambe a tanti e che ha costretto qualcuno al ritiro. Lui è stato male, malissimo. Però è arrivato in fondo ad una 50 chilometri di marcia che è un gesto atletico pazzesco. Che è uno sfinimento per i muscoli ma forse ancora di più per la testa. Che è peggio di una maratona, peggio di un mezzo ironman, peggio di chissà quante altre durissime prove di sport. Ed è questo il punto. Chi riassume il dramma di Diniz in una foto così e in un titolo così è uno che con lo sport non c’entra nulla. Non ha la sensibilità che serve per raccontare lo sport. Non è in grado di rendersi conto cosa significhi raccontare una cinquanta chilometri di marcia. Forse può raccontare il calcio-mercato, le feste in spiaggia dei calciatori che danzano sui tavoli con le veline o i capricci di qualche “bomber” . Ma lo sport è un’altra cosa. Lo sport è anche quello che è successo a Diniz. Ma per capire cosa significhi non bisogna scriverlo. Bisogna farlo…