02Set 16
Icon, viaggio all’ estremità del triathlon
L’Icon Extreme triathlon che si corre domani a Livigno è un nuovo capitolo di quel “romanzo” infinito che già sono tutte le gare full distance. Più lungo, più difficile, più duro e più estremo. Più tutto. Che per molti è “troppo”, per tanti altri no. Anzi. E infatti ci provano. Sempre di più , in una moda (che moda non è) ma ha il fascino delle sfide proibite. Dal Norseman, al Celtaman allo Stoneman che si è corso in Valcamonica il mese scorso, la sfida ormai sembra quella di alzare un po’ di più un’asticella che già di suo è a misure da brivido. E’ così ha preso corpo il progetto di Eco Race. Così Luca Lamera e Matteo Annovazzi hanno messo insieme quella che all’inizio sembrava un’idea folle e che poi grazie anche all’Apt di Livigno e al Valtellina Triathlon è diventata una sfida che ovviamente non è solo una gara lunga. Per tanti motivi. Per ciò che è ma soprattutto per dove è perchè Livigno e la Valtellina sono terre di sport che ci mette un amen a diventare estremo. Con i 3,8 km di nuoto, 195 di ciclismo e 42,2 di corsa l’Icon Extreme di Livigno sembra ciò che già c’è, ciò a cui molti sono già abituati: “Sembra, ma è molto di più, è un’esperienza, un viaggio dove la sfida non è contro gli avversari ma si dovrà essenzialmente affrontare se stessi. Dove si nuota più in alto, si pedala sui passi più alti e dove l’arrivo è il più alto al mondo…” Scrivono sul sito gli organizzatori. Cambiano un po’ anche le regole perchè non si potrà correre da soli, servirà un’assistenza al seguito che darà supporto tecnico e un aiuto quando tutto diventerà più complicato. Ma soprattutto, quando ragione e sicurezza dovranno aver la meglio sulla testardaggine. E si può cominciare. Ci si tuffa quando ancora è buio perchè alle 5 del mattino sulle rive del lago San Gallo la luce è quella che è. E anche la temperatura dell’acqua è quella che è…. . Poi la bici. Si uscirà da Livigno in direzione del passo della Forcola (2315m); da qui si entrerà in Svizzera per affrontare il passo del Bernina (2323) e si scenderà verso Saint Moritz e l’Engadina, proseguendo fino a Zernez. Sarà poi la volta della scalata al Fuorn (2149m), da cui inizierà la lunga discesa in Val Mustair per il rientro in Italia. Arrivati a Prato allo Stelvio sarà la volta degli epici 48 tornanti del Passo dello Stelvio dai quali si scenderà fino a Bormio per affrontare l’ultima grande fatica con il Passo Foscagno (2291m). Infine la maratona. Che all’inizio un po’ scende, ma è solo un piccolo sollievo, un’illusione che dura poco perchè poi sale. Sale tantissimo con 1100 m di dislivello che portano all’arrivo di Carosello 3000, un muro da scalare, dove non si corre, dove la gara è un altra, dove vincono tutti quelli che arrivano. Non sarà facile. Ma il bello è proprio quello…