Sport, largo ai giovani?
Lo sport non ha età, ma lo sport per cui ci si deve battere è quello dei giovani. “Battere” è un verbo forte, che andrebbe usato per altri discorsi e non quando si parla di promozione sportiva in un Paese. Garantire la pratica sportiva ai bambini, ai ragazzi, agli studenti dovrebbe essere la norma. Neanche discuterne insomma. Invece non va così. Un esempio. Ier a Campogalliano era in programma la finale di Coppa Italia giovanile di triathlon. Un appuntamento importante, spettacolare, dove ci sono ragazzi e ragazze che spiegano in un gesto cosa sia davvero lo sport. Una gara nazionale, con atleti da Tirolo alla Sicilia, perfettamente organizzata. Però di sabato. E in molte scuole italiane, in molti licei il sabato si fa lezione. Nulla da dire perchè ogni preside organizza il piano didattico come meglio crede. Però chi deve gareggiare paga pegno e soprattutto segna assenza, che non è mai una bella cosa. Salta lezioni importanti che poi recupera, perchè i ragazzi che fanno sport sono abituati a far sacrifici, e si ritrova con un’assenza sul libretto scolastico. Non vale giustificazione. Non vale dichiarazione di genitori, società, federazione che spiega il motivo. E così saltare lezione perchè si sta partecipando a un campionato italiano di triathlon di atletica o saltarla perchè si fa filone e si va a giocare a biliardo al bar per la nostra scuola vale esattamente la stessa cosa. Perfetto. Ora, non dico che uno studente che va a disputare un campionato per la sua Federazione debba essere considerato un’eccellenza per il l’Istituto scolastico da cui arriva, però un po’ di prestigio lo dà. Non dico che il lunedì, se un professore sa che la domenica un suo studente ha gareggiato, dovrebbe avere un occhio di riguardo, ma almeno potrebbe evitare di interrogarlo. Non dico che agli studenti debbano essere riconosciuti crediti scolastici per meriti sportivi se vincono o salgono su un podio. E non dico neppure che lo sport viene prima. Però un po’ di tolleranza servirebbe. Un’ occhiata a ciò che succede in altri Paesi andrebbe data. E’ un fatto di cultura o forse di buon senso. Altrimenti poi, ogni volta che ci sono i Giochi Olimpici, facciamo finta di sorprenderci perchè gli americani vincono decine di medaglie. Già. Chissa come mai?