Maratona, sempre più donne
Lo scorso anno ultima delle maratonete italiane fu una signora milanese che arrivò al traguardo della maratona di Honolulu in più di 8 ore accompagnata dal marito. Ultima e felice, in un elenco di appassionati che ogni anno diventa sempre più importante e numeroso. E’ un popolo che cresce. E infatti sono 39.098 gli italiani che nel corso del 2016 hanno portato a termine almeno una maratona. Si tratta del terzo anno-record consecutivo: i maratoneti italiani avevano oltrepassato quota trentottomila per la prima volta nel 2014 (38.254), per poi aumentare a 38.676 nel 2015 e superare il limite delle trentanovemila presenze nell’anno da poco concluso. Un vero e proprio censimento effettuato dal mensile Correre, che da martedì 31 gennaio sarà in edicola con la cosiddetta «Maximaratona», elenco di tutti i nomi e i tempi dei maratoneti italiani. Come già nel 2015, anche l’incremento registrato nel 2016 è dovuto soprattutto all’aumento delle donne. Le signore della maratona risultano essere 6.394, in crescita dell’8 per cento rispetto al 2015, quando erano 5.922. I loro tempi vanno dal 2:29’44 di Valeria Straneo (Giochi olimpici di Rio de Janeiro, Brasile, 14 agosto) al 8:38’50 con cui la signora Daniela Saturnini ha tagliato il traguardo di New York lo scorso 6 novembre. Gli uomini sono 32.704 (erano 32.754 nel 2015) con tempi compresi tra il 2:12’17 di Ruggero Pertile a Padova (17 aprile) e il 8:40’52 di Giancarlo Piccinelli nella maratona del lago d’Orta. Roma è la più frequentata tra le maratone italiane, con i suoi 13.881 classificati, in netta crescita rispetto al 2015. Seguono Firenze con 8.215 arrivati, Venezia con 4.621 e quindi Milano che con 3.719 arrivati è ai pedi del podio. Anche se la Milano Marathon che si correrà quest’anno il 2 aprile ha ormai negli ultimi anni cambiato un po’ pelle, legando il suo destino alla formula della relay marathon, le staffette abbinate alle charity e alla raccolta fondi solidali che in questi anni hanno già permesso di raccogliere e donare oltre 3milioni di euro e nel 2016, in una edizione record, hanno portato al via oltre 20mila maratoneti. Con «Maximaratona» si rinnova rito della classifica che toglie ogni dubbio e ogni curiosità. Perchè i tempi sono nero su bianco e se lo scrive «Correre», che sta al running come il Sole24re all’economia, non c’è possibilità di appello. Anche perchè, va detto, i maratoneti sono un popolo strano, un po’ cacciatori e pescatori: corrono tutti raccontando ai quattro venti che delle classifiche poco gli importa poi però è la prima cosa che vanno a vedere. E da quando il direttore Daniele Menarini e la sua squadra mettono a punto la maxiclassifica «barare» è diventato più complicato. Ma, piccole rivincite personali a parte, Maximaratona è anche un bilancio importante per misurare la pressione di un movimento che dopo i tempi di crisi, ha ripreso a viaggiare. Da Valencia con 1.528 italiani iscritti a Berlino dove erano quasi mille, dai 905 di Parigi ai 517 di Atene sono stati rintracciati italiani in 102 maratone nel mondo. Ovviamente la più amata è New York dove lo scorso anno con 2.708 «finisher» gli italiani sono stati, dopo gli americani, la nazione più rappresentata. Con quasi 400 milanesi a guidare il gruppo.