Lo sport rispetta l’ambiente?
Lo sport rispetta l’ambiente? Quasi mai. Basta dare un’occhiata ai bordi delle strade quando si corre o si pedala. Basta vedere cosa sucede ai ristori delle gare, della maggior parte delle gare. Poi per fortuna c’è chi raccoglie, c’è chi pulisce, chi rimette tutte le cose a posto. Fa parte della nostra cultura gettare tutto a terra. Chissà perchè poi. Forse perchè fermarsi a un ristoro, bere e poi gettare il bicchierino di plastica in un bidone ci fa sentire meno campioni? Saranno quei venti secondi a fare la differenza? Non sempre è così va detto. Molto sta cambiando e dalla Maratona dles Dolomites alla Cortina-Dobbiaco alla Milano Marathon ad altre gare ancora molti sforzi per rendere le corse ecocompatibili si stanno facendo. Poi piano piano toccherà provare a rendere ecocompatibili anche runner e ciclisti. E sarà più dura. Intanto però si continua a fare. E tra chi fa ci sono sicuramente gli organizzatori della Sellaronda Hero, una delle più dure maratone al mondo di mountain bike, ma è anche tra le più belle visto che si corre tra le Dolomiti, Patrimonio Mondiale Unesco dal 2009. Dalla sua prima edizione nel 2010 Südtirol Sellaronda Hero ha lanciato la propria sfida a protezione dell’ambiente in cui si corre e ora a far parte dei Green Events dell’Alto Adige. L’impegno è quello di ridurre il più possibile l’impatto ambientale della gara ma non a parole. Così bisogna ridurre al minimo i consumi energetici, bisogna stampare tutto il materiale informativo su carta riciclata, bisogna usare piatti e posate ecologiche, prevedere menu di prodotti gastronomici a «km zero». Ma bisogna fare altro ancora. Prevedere in prossimità delle zone di ristoro, aree di raccolta di rifiuti in cui gli atleti potranno correttamente gettare gel usati, carte di barrette e tutto quanto normalmente consumano durante una gara. E inserire nel regolamento la norma che chi non lo fa viene squalificato. Qualche anno fa il vincitore della Maratona dles Dolomites perse il titolo proprio perchè a pochi chilometri dal traguardo aveva gettato in terra la carta di una barretta. E non si discute se è giusto e sbagliato. E’ così e basta e lo si sa dall’inizio. Il rispetto dell’ambiente è sopratutto il rispetto di se stessi. E i conti tornano.