unnamed (27)Le ciclabili non servono. O meglio, servono a chi si vuol fare una passeggiata con la famiglia, ai bimbi che vanno a scuola,  a chi va a fare la spesa, chi si muove per andare al lavoro e non è poco. Ma non servono a chi con la bici fa sport, prepara gare, si allena come fanno ogni giorno i professionisti ma anche tantissimi amatori di tutte le età. Impensabile andare in bici a 35, 40 all’ora su strade pensate per il traffico lento del cicloturismo spesso aperte anche a chi vuole passeggiare o decide di correre. Anzi, per chi fa agonismo le ciclabili non sono solo inutili ma sono anche un pericolo. E il perchè lo chiarisce bene Gianni Bugno, campione infinito degli anni passati ed oggi anche presidente mondiale dell’associazione che rappresenta i corridori, in una bella intervista a Pier Augusto Stagi oggi sul Giornale: “Sa che a Filottrano se nel luogo dell’incidente ci fosse stata una ciclabile Michele Scarponi oltre ad essere morto avrebbe avuto anche torto? – spiega Bugno- Perchè se ci fosse stata la ciclabile il corridore avrebbe avuto il dovere di pedalare lì. Ma ciò non è possibile perchè un ciclista che fa questo sport per professione ha bisogno di andare ad una certa velocità, come un motorino ovviamente nel rispetto del Codice…”. E il punto è questo. Le piste ciclabili risolvono solo in parte il problema della sicurezza dei ciclisti, lo risolvono solo per alcune categorie di pedalatori, perchè per i corridori serve la strada. “Per questo noi vogliamo che la bicicletta venga equiparata a un motorino- spiega Bugno al Giornale-  E il prossimo passo come ha detto il senatore Michelino Davico sarà quello di far convergere tutte le parti sulla rapida calendarizzazione della proposta di legge in Commissione Trasporti e lavori pubblici del Senato”. Così Gianni Bugno che in bici per paura racconta di non andarci più ma si batte per smuovere qualcosa e provare con le nuove norme “salvaciclisti”  ad adeguarsi a quanto già si fa in tanti Paesi Europei. Il resto è un fatto di cultura (che non abbiamo) e di buonsenso (pure). Perchè è vero che ci sono ciclisti “balordi”  ma è anche purtroppo  vero che ci sono tanti, tantisssmi automobilisti che non si rendono conto di ciò che fanno e di quanto siano pericolosi. Superare un ciclista a venti centimetri per distrazione o per dispetto può significare ucciderlo. Ma che guerra è?