Monza, una storia in 12 ore
I più fortunati correranno in squadre da otto, i più audaci in due, tre, qualcuno anche da solo. La sfida dura un notte, dodici ore dal tramonto all’alba come recita la locandina della terza edizione della «12h cycling marathon» che si correrà stanotte sull’asfalto e tra le chicane dell’Autodromo di Monza. Il tempio della velocità a motore per una notte diventa il velodromo dei sogni, della fatica, del frusciare silenzioso delle bici in carbonio, in alluminio a scatto fisso. Settecento pedalatori che si giocheranno la vittoria ma soprattutto l’avventura di una notte da godere quando scende il sole. Da illuminare quando si accendono i faretti sulle biciclette e quelli sui caschi. Da imprecare quando scenderà in campo la Juve in una finale Champions che qualcuno non potrà vedere ma soprattutto in una notte da vivere e raccontare. Tra gruppi che si rincorreranno nel buio dei rettilinei, tra cambi ai box come i bolidi di formula uno, tra caffè e brioche come se piovesse, tra quarti d’ora di sonno rubati qua e là, tra gomme, brugole e massaggi. Una lunga notte con la colonna sonora di Radio Deejay, con la sfida tra campioni che hanno vinto olimpiadi come Juri Chechi, Cristian Zorzi e Antonio Rossi, tra chi ha vinto Giri d’Italia come il russo, ormai pavese d’adozione, Eugeni Berzins. Tra azzurri come Noemi Cantele, Francesco Frattini, Luca Barattero, Luca Bramati, Daniele Nardello, Monica Brunati, Eleonora Guelpa e Ivan Risti. Notte di passione e di solidarietà con tre onlus che saranno presenti ognuna con rappresentanti d’eccezione. Adisco Piemonte scenderà in pista con le professioniste del team Servetto, Fondazione AriSLA supportata da Bouty e Coop Lombardia, schiererà 60 iscritti e infine Wamba che sarà in pista per raccogliere fondi per la Sma. Si parte al calare del sole e si arriva alle prime luci dell’alba. In mezzo c’è una lunga notte dove ognuno racconterà la sua storia…