Duban, regina a scatto fisso
«Durante il Red Hook Criterium viene fuori tutta la tua tecnica, il tuo livello di allenamento e la tua grinta e bisogna dare il tutto per tutto…». Ash Duban, americana, è una vera regina nella scena fixed. Corre in questo circuito dal 2013 e , dopo aver vinto tre anni fa la tappa di MIlano, l’anno scorso ha portato a casa il titolo di campionessa. In questa stagione è tra le favorite ed é in Europa per la prima delle tre tappe del calendario 2017 che si corre sabato a Londra dove dovrà vedersela con le avversarie di sempre da Keira McVitty ad Ainara Elbusto, da Vittoria Reati a Jasmine Dotti . Il Red Hook Criterium è un circuito di gare per bici a scatto fisso nato nel 2007 dall’idea di David Trimble per dare uno status alle Alleycat, le gare urbane non regolamentate tra i bike messenger di New York che simulavano il loro lavoro giornaliero sfrecciando sulle strade di Brooklyn in piena notte. Ormai è un vero e proprio mondiale di specialità, sabato nella City si riparte e si farà sul serio. Sarà bagarre, saranno scatti, accelerazioni, curve all’ultimo respiro come solo questa disciplina estrema del ciclismo sa regalare. “E’una gara unica al mondo, emozionante e pericolosa nello stesso tempo, capace di darti una scarica di adrenalina fortissima- racconta la campionessa statunitense- Bisogna essere veloci ma anche un po’ border line“. Il Red Hook Criterium ha lo stesso spirito delle Alleycat ma l’attitudine è decisamente quella della pista. Il nome si ispira a quello di un dock di Brooklyn, un piccolo porto commerciale, e ha saputo subito crearsi la reputazione di gara più famosa nel mondo fixed. Si corre di notte alla massima velocità e su asfalto, con le sue buche e irregolarità, e con bici a scatto fisso leggerissime. Ci sono delle qualificazioni da sostenere e, in base ai tempi sul giro, si scelgono i corridori che partecipano alla finale. “Alle gare fixed ci si deve arrivare preparati di fisico ma anche di testa- spiega la Duban– Mi alleno più di dodici a settimana, sia indoor che su strada a seconda della stagione, incastrando le sessioni tra gli impegni lavorativi e quelli personali. Non solo allenamenti in bici, in cui spesso vario cadenza e potenza per mantenere il corpo più reattivo, ma anche sessioni di squat, affondi e esercizi per il core. E poi il cross training che è importante per rafforzare tutti i muscoli, anche quelli meno coinvolti negli allenamenti in bici, e limita gli eventuali infortuni . Termino sempre ogni sessione con tanto stretching, usando anche il foam roll». Testa, gambe ma anche look. Sempre più curato da campioni e amatori. Sempre più raffinato e performante perchè i nuovi materiali incidono non poco anche sulle prestazioni. Da tempo la campionessa americana il la sua squadra, l’Affinity team , hanno come sponsor tecnico il gruppo Santini: ” Amo i colori forti e brillanti – spiega la Duban- perchè danno maggiore visibilità su strada. Il body disegnato dai tecnici Santini per me e per il mio team per l’edizione 2017 della Red Hook ha un taglio aerodinamico ed è realizzato con i tessuti che garantiscono massima aderenza al corpo, fornendo il massimo vantaggio aerodinamico. Anche il fondello C3W è pensato appositamente per l’anatomia femminile, costruito con un processo di scavatura di schiume sovrapposte per ridurre i volumi e creare spessori, senza colle né cuciture e con forte protezione anrishock”. Anche l’alimentazione e il reintegro giocano infine un ruolo cruciale per gli allenamenti e le gare: «Durante le criterium, prendo sempre un gel alla starting line-spiega la Duban– e bevo una piccola bevanda energetica durante il riscaldamento sul rullo, 40 minuti prima della partenza. Mentre corro questo tipo di gare non ho tempo per bere o mangiare, quindi è fondamentale avere una buona riserva di energia…».