Ilaria nel Guinness: suo il triathlon più lungo
E’ fatta ma non è finita. Ilaria Corli, 30 anni piacentina, due lauree nel cassetto e una terza in arrivo e una passione infinita per i viaggi a lunghissima gittata è la donna che ha corso il triathlon più lungo al mondo. Oltre settemila chilometri in 85 giorni nuotando, pedalando e alla fine correndo. Un’impresa che la porta dritta dritta nel Guinness dei primati ma che forse vale molto di più per se stessa, per il suo modo di intendere lo sport, l’avventura e un po’ la vita. E’ fatta ma non è finita perchè ieri pomeriggio alle 17.30 ha terminato il percorso che l’ha portata al record alle porte di Verona ed ora, con più calma, continuerà la sua corsa fino a ritornare a Ferrara dove vive. Era partita a nuoto il 1 giugno dal Lido di Volano (Fe) in direzione Porto Sant’Elpidio nelle Marche e dopo 210 km e 17 giorni era salita in bicicletta nel tratto più lungo ed impegnativo della sua fatica: Italia, Francia, Spagna, Olanda e Belgio fino a Berlino per 5.500 km. Poi il 22 luglio aveva cominciato a correre sulla via del ritorno per giungere ieri al fatidico traguardo dei 7.000 chilometri in 85 giorni. Dopodomani arriverà a Ferrara per celebrare l’impresa con autorità, tifosi e amici della sua città e già la aspetta un ricco programma di festeggiamenti e una passerella accompagnata da chi vorrà seguirla in bici o a piedi nell’ultimo chilometro lungo Corso Ercole I d’Este fino all’’arrivo nella Piazza Municipale. “So benissimo di non essere una campionessa, di non essere nessuno- aveva raccontato prima di partire per quest’avventura- Ma a me va benissimo così. Per me queste sono esperienze. Vado piano, non seguo tabelle, mi fido più della mia esperienza e delle mie emozioni. Si ho paura? Quella di tutti quando ci si mette una cuffia e un paio di occhialini e ci si tuffa in mare, quando si pedala per centinaia di chilometri e poi si comincia a correre in solitaria, quando si attraversano paesi, montagne, strade dove non si incontra nessuno per ore e chilometri…Perchè lo faccio? Perchè per me lo sport è un viaggio, un’esperienza personale. Ma soprattutto perchè mi diverto…”