Il fitness? Non è roba da fighetti…
Maratoneti, ciclisti, triatleti, atleti più o meno allenati…Dimenticate tutto. Si possono anche sfidare il mare, lo Stelvio, le raffiche di vento che ti spingono indietro su rettilinei infiniti dove non c’è riparo. Si può anche aver il coraggio di correre una maratona alla fine di un Ironman. Ma non basta. Non basta quando tra le mani ti finiscono un paio di Push Up Wheel che stamattina lo staff di Decathlon ha presentato al Quanta Village di Milano. Due attrezzi più piccoli di un ferro da stiro che si smontano e rimontano con una facilità disarmante e che permettono una serie di esercizi quasi infinita con una spesa di 15 euro. Una micidiale serie di esercizi: “Servono per allenare tutto il corpo- spiega uno dei responsabili commerciali del gruppo francese- Si possono usare ovunque e si possono portare ovunque. Rendono gli allenamenti funzionali molto più efficaci e il rafforzamento muscolare in modalità stabile e instabile. Permettono di fare flessioni, addominali e slider…”. Vero. E questa è la teoria. Che segue la spiega delle istruzioni basiche per l’uso di un attrezzo che si fa in tre nella nuova frontiera del fitness fai-da-te. La rima è casuale. Poi però i Push Up Weel bisogna usarli ed è lì che capisci come ogni sport abbia le sue regole, la sua anima e un dna differente che non fa distinzioni di età, di sesso, di gambe o di braccia più o meno abbronzate o tatuate. Che non si misura in watt, in chilometri orari, in minuti al chilometro. Che può anche avere il body colorato e la chioma riccia di una ragazza che ti sta accanto e ti bagna il naso e la tonicità di una trainer dal morbido accento riminese che detta i tempi a ritmo di una musica che non conosci perchè è quella che ascoltano i tuoi figli. Braccia, gambe, flessioni, torsioni, strectching si può fare tutto. Si può fare tutto smontando l’attrezzo per renderlo stabile, meno stabile, rotante con lo spazio per appoggiare i piedi e quindi aumentare le difficoltà. Si può fare e rifare perchè gli esercizi fanno parte di un circuito che dura pochi minuti ma basta e avanza per mettere a dura prova la tua resilienza. Un circuito che sta tutto in una <app> gratuita e un in video sul sito della Domyos. Un’ora basta per cancellare molte delle tue certezze. Per indolenzirti braccia e gambe. Per farti capire che quel giochino con i <manubri> che si smontano e rimontano non è proprio una cosa da “fighetti”…