Ciclabilità, ok della Camera: bene, ma non benissimo
Con 347 voti favorevoli e nessun voto contrario, 2 astenuti, l’Aula della Camera ha approvato le disposizioni per lo sviluppo della mobilità in
bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. Obiettivo della proposta di legge è «promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative, al fine di migliorare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana, tutelare il patrimonio naturale e ambientale, ridurre gli effetti negativi della mobilità in relazione alla salute e al consumo di suolo, valorizzare il territorio e i beni culturali, accrescere e sviluppare l’attività turistica». «Oggi si celebra soprattutto un fatto culturale e lo Stato assume pienamente la pianificazione della mobilità ciclistica, insieme alle Regioni – spiega il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio– Esattamente come il sistema autostradale o il sistema ferroviario, con questa legge la ciclabilità fa parte di una strategia di mobilità che diventa prioritaria nei centri urbani e per lo sviluppo del turismo nel nostro Paese». «Questo cambiamento culturale, oggi viene sancito in maniera molto solenne, molto seria- ha continuato il monistro- e spero che il mio Ministero sarà in grado, nei prossimi mesi, di andare rapidamente alla definizione del Piano della mobilità ciclistica, su cui peraltro stiamo lavorando da anni, quindi spero di poter smentire il pessimismo che alcuni colleghi hanno messo in campo». Per la prima volta il governo Governo ha messo in campo risorse per una rete di ciclovie turistiche di oltre 6000 km con un finanziamento di oltre 424 milioni. «Abbiamo chiuso i protocolli di Intesa con le principali Regioni – spiefa Delrio- e avremo ciclovie turistiche bellissime dalla ciclovia dell’Acquedotto Pugliese alla ciclovia del Garda, alla Venezia-Torino, in gran parte progettazioni nate dal basso, dal protagonismo delle associazioni di ciclisti, degli enti locali con cui abbiamo lavorato». Delrio ha sottolineato infine la rilevanza economica della ciclabilità e quella per la salute e l’aria: «Se si riesce a stimolare l’uso della bicicletta nei primi 5 km, si possono ottenere riduzione del traffico cittadino del 40%: cose che non nessuna tecnologia può fare». Tutto bene ma non benissimo: la legge infatti arriva a fine legislatura col rischio che il Senato non riesca ad approvarla definitivamente e, soprattutto, nonostante le rassicurazioni del relatore, non appare così certo che le risorse, che precedenti leggi di bilancio destinavano alla mobilità sostenibili, siano poi effettivamente utilizzate per quella ciclabile.