In Triennale il Rinascimento della bici
La luminosità della cultura contro le tenebre della barbarie. C’era un Rinascimento nel XIV secolo e ce n’è uno anche oggi fatto di linee e angoli che incrociano telai, di rapporti e pedivelle, di titanio, di carbonio, di tecnologia e di stile che si fonde in quel mezzo “non solo di trasporto” che è (e sarà sempre di più) la bicicletta. Quindici bici per raccontare duecento anni di storia. Per testimoniare la vitalità delle due ruote vanto industriale e artigianale italiano. La bicicletta celebra alla Triennale di Milano il suo rinascimento con «The Bicycle Renaissance», una mostra che racconta un mondo in cui lavorano 3 mila aziende: «La bicicletta è il prodotto italiano che meglio incarna la saldatura tra tecnologia e design- spiega il curatore Paolo Manfredi– quello che prima era standardizzato e seriale, oggi esplode in una enorme varietà di declinazioni: bici da città, da corsa, da trasporto, in carbonio, in acciaio o in titanio, fino alla possibilità di avere una bicicletta realizzata interamente su misura che calza come un abito di alta sartoria. Questa varietà dilata lo spazio simbolico in direzioni spesso inimmaginabili». Quindici modelli di grandi artigiani della telaistica italiana che vanno dalle «creature» uniche in titanio di Passoni al carbonio su misura e tutto italiano di Pedemonte, dalle urban track versatili e sofisticate dell’eccellenza meneghina di Cinelli a quelle della Fabrica Cycles che alla Triennale presenta un modello in acciaio progettato per viaggi ed esplorazioni. Dai modelli con trasmissione a cinghia della Schindelhauer alle mountainbike della Bice, l’azienda brianzola dietro cui si nasconde il telaista Dario Colombo cresciuto a pane e sentieri. Dalle bici urbane della Ird all’Infinity bike creazione di Simone Aita, medico ed appassionato ciclista. E ancora. La nuova fuoriserie da crono rigida e sottile della Levriero TT, la bici firmata da Dario Pegoretti con tealio in Columbus, gruppo e ruote Campagnolo e la Bitride powered by Zeus che tra poche settimane debutterà a Milano come quarta protagonista del bike sharing della città. «Abbiamo scelto la bicicletta come prodotto emblematico di quella rivoluzione che oggi coinvolge intere filiere produttive- spiega Alberto Staccione, Direttore Generale di Banca Ifis, istituto main sponsor della mostra e partner de La Triennale- Le opportunità della manifattura digitale, unite all’eccellenza del made in Italy, coinvolgono anche l’economia creando contaminazione e scambio di esperienze tra imprenditori, istituzioni e mondo economico-culturale. Abbiamo quindi chiesto a Paolo Manfredi di ragionare su un tema di evoluzione e innovazione tecnologica che ci interessa come modello di sviluppo, una riflessione che è diventata poi fulcro della mostra». Dopo l’esposizione in Triennale The Bicycle Renaissance si trasferirà a Tel Aviv per la partenza del Giro d’Italia come ambasciatrice del made in Italy.
The Bicycle Renaissance: dal 2 marzo al 2 aprile dal martedì alla domenica (ore 10:30-20:30), ingresso libero.