Molinari al We Tri ( pensando a Kona)
Che poi un “pro” lo vedi nei dettagli. Giulio Molinari, oggi il più forte atleta azzurro sulle distanze lunghe del triathlon, ci mette più di un quarto d’ora a mettere a posto la sua bici da crono sui rulli. Alza, svita, riavvita, controlla, sale, si posiziona le borracce, scende e risale… Anche se non deve gareggiare. E’il testimonial di “Garmin We tri”, il nuovo appuntamento del primo weekend di giugno sul Lago di Garda che “spacchetta” un ironman in tre giorni facendolo diventare quella festa di sport che può essere una gara così quando non diventa un’ossessione. Nuoto, bici e maratona alla portata di tutti: triatleti che si vogliono allenare e divertire, timorosi che ci vogliono provare, amici, fidanzate, mogli, famiglie e staffette in cui si può dividere e suddividere la fatica. Molinari che , con Martina Dogana e Daniel Fontana, sarà il capitano di una delle tre staffette che permetterà agli amatori di far squadra con i campioni del cuore , nelle sale attrezzate di Tri60, il primo centro di triathlon indoor italiano, spiega qual è il senso di questa sfida. Lo spiega pedalando, in una 40 di minuti che diventano l’occasione per fare due chiacchiere con qual poco di fiato che resta. “Gareggia con il campione è un’iniziativa che negli anni scorsi ha coinvolto gli amatori nelle sfide olimpiche del Garmin Trio e quest’anno si sposta sulla lunga distanza- spiega l’azzurro- Riva del Garda è il posto perfetto per una gara così: ho già provato il percorso ciclistico che è un multilap di 45 chilometri senza asperità che si può affrontare sulla bici da crono. Che parte correrò nella staffetta? Sinceramente non ho ancora deciso. Magari nuoto…”. Ma prima del Garmin We Tri per il carabiniere azzurro, appena tornato da un camp di due settimane a Lanzarote che gli ha lasciato gli invidiabili segni di un’abbronzatura riservata solo a chi pedala d’estate, ci sono scadenze importanti. “Il mio debutto sarà quello del 15 aprile nell’Ironman del Sudafrica- spiega- Poi ci saranno il Challenge di Riccione, il 70.3 di Barcellona e il We Tri a Riva del Garda…”. L’obbiettivo, quest’anno come l’anno scorso ma “come sempre” per i profesionsiti del triathlon restano i mondiali di Kona alle Hawaii: ” Si certo è così, quella è la sfida che tutti sognano- spiega Molinari- Spero di riuscire a qualificarmi facendo i punteggi in queste prime gare , altrimenti vedremo di farlo più avanti aggiungendo un appuntamento per far punteggio. Kona è importante ma non è un assillo comunque. Quindi se le qualificazione arriva sono felice, altrimenti se ne parla il prossimo anno…”. Prossimo anno in cui anche per i pro i criteri di selezione cambiano e si potrà accedere alla finale hawaiana semplicemente conquistando uno slot nelle gare del circuito. Una rivoluzione che non convince del tutto: “Non è che non mi convinca- spiega l’azzurro- E’ che non tutte le gare sono uguali per prestigio e difficoltà. Conquistare uno slot a Nizza non è la stessa cosa che farlo in qualche altra parte sperduta nel mondo su un tracciato magari più semplice e con meno concorrenza…”