La Granfondo del Prosecco ricostruisce la casa degli alpini
Cesare Einaudi operaio forestale di Cartignano, è un ciclista. Ma è anche un alpino. Un paio di anni fa si fece in bici da Cuneo a Treviso per la novantesima adunata delle penne nere. Oltre 500 chilometri per ricordare che tra Piave, Grappa e Montello si combatté nella Prima guerra mondiale lungo il «fiume sacro della Patria». Per ricordare e far festa come capita sempre quando gli uomini della “Piemonte”, “Aquila”, “Julia”, “Taurinense”, “Cadore”, “Orobica” si ritrovano. Ma dopo la sfilata gli rubarono la bici, una Fiorelli Coppi degli anni ’80, a cui era particolarmente affezionato che aveva incatenato a una ringhiera e che doveva usare per correre la granfondo del Prosecco. Gli organizzatori si fecero in quattro per fargliela riavere e alla fine riuscirono a procurargli una De Rosa, partner della gara, che in qualche modo mitigò la delusione. Una storia, una delle tante. Perchè la Granfondo del Prosecco con gli alpini ha un feeling particolare. E non solo perchè il prossimo 9 settembre, insieme alla Protezione Civile, coinvolgerà come sempre i gruppi di Miane, Falzè di Piave, Follina, Pieve di Soligo, Ponte della Priula, Revine Lago Sernaglia della Battaglia, Soligo, Tarzo e Valdobbiadene, per organizzare una corsa che promette di schierare alla partenza oltre duemila ciclisti provenienti da tutto il mondo. Sono un valore aggiunto le penne nere. Perchè sono organizzati, presenti, solidali e ai ristori mettono allegria e tranquillità. E anche una certezza, sempre pronti a dare il loro contributo ovunque ci sia bisogno. E allora in segno di riconoscenza verso il loro impegno gli organizzatori della Prosecco hanno preso a cuore la situazione degli Alpini di Ponte della Priula, che all’inizio del 2014 hanno perso la loro storica sede e molti ricordi, a causa di un incendio. Era una piccola baracca utilizzata come abitazione dai terremotati del Friuli. Nel 1994 fu portata a Ponte della Priula, e qui diventò la sede degli Alpini del paese. Massimo Stefani, patron della Prosecco cyclig, ha così coinvolto un’azienda leader nel settore dei prodotti per l’edilizia, come il Gruppo Grigolin di Nervesa della Battaglia, e l’ha convinta a sostenere la ricostruzione grazie anche alla collaborazione dell’impresa edile Sossai. “Proprio nell’anno della ricorrenza del Centenario della Grande Guerra- spiega Roberto Grigolin- siamo orgogliosi di impegnarci in un’opera che, oltre a sorgere nel territorio in cui ha sede anche la nostra azienda, ha un valore pratico e simbolico al tempo stesso, perché esprime l’identità della grande famiglia degli Alpini e la trasmette alle generazioni future”.