Ucciso in bici da un “fantasma” che ora ha nome e cognome
C’è un buco nero in questa città che nasconde molte cose. Nomi, cognomi, impronte, storie. Che cancella la vita di un uomo dell’est, di 60 anni che resta sull’asfalto ed è più o meno un fantasma investito e ucciso da un altro fantasma a cui uomini veri e di buona volontà stanno dando la caccia… Sembrava una resa, la vittoria di chi ancora una volta riesce a farla franca, sembrava lo sfregio ulteriore a quell’uomo rimasto per terra in via Ferrari al Vigentino, ucciso mentre stava pedalando da un pirata che poi era svanito via. Sembrava…Ma non è andata così. il fantasma ha un nome e cognome, fermato questa dagli agenti dell’Unità Interventi Speciali della Polizia Locale di Milano. E’ un ragazzo di 21 anni originario del Marocco con il permesso di soggiorno scaduto e precedenti per possesso di droga e armi. Le indagini sono partite dall’auto abbandonata in via Campazzino. Non si è potuto però identificare subito chi era al volante perchè era la vettura era intestata ad un cittadino extracomunitario dell’est irreperibile e intestatario di diverse decine di autoveicoli. Fondamentali sono state le impronte digitali trovate sull’auto e le telecamere della zona che, pur non avendo ripreso il momento dell’impatto, hanno inquadrato l’uomo che abbandonava la vettura. Da lì, si è riusciti a risalire al quartiere in cui viveva in zona Stadera. Poi gli inquirenti sono riusciti a rintracciare e fermare il responsabile, che ora sarà accusato di omicidio stradale con l’aggravante dell’omissione di soccorso.