Lo sfida olimpica vale una coda
C’è la sfida olimpica dietro l’angolo. C’è una volata da vincere perché, come ha detto e ridetto il sindaco Giuseppe Sala, Milano i Giochi 2026, semmai ci sarà una candidatura italiana, li vuole organizzare da protagonista. E allora bisogna calare gli assi. E si comincia con la Formula Uno che da domani si trasferirà, armi e bagagli, alla Darsena che per l’occasione diventerà un vero e proprio circuito da gran premio. Non si farà sul serio (per quello ci sarà l’autodromo nel weekend) ma ci saranno bolidi e campioni che gireranno nel cuore della città con tanto di box, paddock e contorno colorato e sponsorizzato. Un Festival che porterà Milano in vetrina alla vigilia di un Gran Premio su cui saranno puntati gli occhi del mondo. Milano ospita il Formula1 Fan Festival dopo Londra, dopo Shanghai, dopo Marsiglia pochi mesi fa. Ed è una bella occasione per confermare come la città negli anni sia diventata davvero internazionale con investimenti, nuovi quartieri, fuorisaloni, moda, Fiere ed Expo. Tre giorni di eventi in cui la Darsena e le vie intorno alla Darsena saranno off-limits, che è il prezzo che va pagato allo spettacolo. Succede sempre così quando i grandi eventi sportivi, quelli che non si svolgono negli stadi invadono le città. Succede con le maratone, con i mondiali di ciclismo, con le gare internazionali di triathlon, con la nuova moda di portare la coppa del mondo di sci di fondo nelle vie cittadine. E si potrebbe continuare. Succede e da Londra a Parigi a Tokyo se ne fanno tutti una ragione. S’, certo qualche protesta, ma le amministrazioni vanno per la propria strada e si fa quel che si deve fare. È un fatto di cultura. Sportiva forse. O forse no. O forse siamo strani noi che facciamo fatica a pensare che lo sport sia uno spettacolo che non va oltre palloni, moviole, polemiche e campanili e che a certi livelli è invece business che porta prestigio. D’ora in avanti i grandi eventi sportivi che vedranno Milano in prima pagina saranno anche un biglietto da visita importante per far capire a chi ancora non l’ha capito che qui i Giochi si potrebbero tranquillamente fare. Che, anche se non ci sono neve e montagne, qui lo sport è di casa ed è bene accetto. A patto ovviamente di non fare sceneggiate se per un week end ci si ritrova in coda o si fatica per trovare un parcheggio.