DeejayRide, l’Atm si alza sui pedali
Non ci saranno fermate, non ci sarà capolinea. Si parte e si arriva così dice la tabella della mattinata «fuori servizio» del gruppo di Fondazione Atm che domenica mattina sarà al via della seconda edizione della DeejayRide, la granfondo di cento chilometri che parte e arriva dal centro di Milano dopo un lungo giro nel parco Sud.
Tranvieri a pedali, più ecologici dei loro bus a energia pulita, più ecologici che mai, in una sfida che mette alla guida del gruppo anche i vertici di Foro Buonaparte, il presidente Luca Bianchi e il direttore generale Arrigo Giana, «capitani coraggiosi» ma anche un po’ preoccupati: «Mi sto preparando alla gara mangiando meno crostate e mi sto poi allenando con qualche uscita in mountain bike- spiega a Lineadiretta il presidente Bianchi – ma soprattutto con una preparazione psicologica alla sofferenza degli insidiosi cento chilometri». Ma se Atene piange, Sparta non ride: «Non nascondo che c’è una certa apprensione – ammette il dg Giana – È una sfida importante e non ho alle spalle un allenamento metodico ma sono convinto che, con l’aiuto della squadra, arriveremo a tagliare il traguardo».
Squadra che sarà in gara con i colori della Fondazione che con mozzi e pedivelle ha un rapporto stretto fatto di uscite in gruppo e allenamenti ma che diventa anche l’oggetto di una riflessione un po’ più seria sull’attività quotidiana: «Per avere una squadra vincente- spiega Bianchi – serve riconoscere e premiare il merito, ma anche puntare sulle persone davvero valide. E ciò vale sia nello sport sia nel nostro lavoro». «Il giusto mix tra individualità e gruppo – gli fa eco Giana- dove tutti devono essere motivati verso l’obiettivo condiviso, ma le individualità devono potersi esprimere».
Domenica mattina si partirà alle 8 in punto da viale Boezio nella nuova zona di City life, e dopo un breve tratto cittadino, la corsa punterà verso Ovest per andare in direzione di Turbigo, Abbiategrasso e poi rientrare da Cisliano, Albairate e Cusago. Un percorso piatto e veloce che vedrà al via oltre duemila ciclisti, raddoppiando il numero dei partecipanti della prima edizione. «Quali sono i punti forti della squadra Atm? – risponde il presidente riferendosi ovviamente non solo al gruppo dei ciclisti in gara – La professionalità, prima di tutto. Ma anche la passione e l’etica». E il direttore generale Giana aggiunge un tassello: «È importante per noi il senso di appartenenza tutti – spiega- Questo è quello che fa la differenza con gli altri».
Ma in bici forse non basterà. Bisognerà sudare e serviranno gambe per venire a capo di una sfida che è anche un po’ aziendale, sul filo dell’ironia che riporta alla Coppa Cobram del mitico ragionier Fantozzi. Presidente ma lei lo sa cos’è la punzonatura? «Se sbaglio, sarò crocifisso in sala mensa? – scherza Bianchi- È l’assegnazione dei numeri di gara, corretto…?». Si arrampica un po’ sui vetri anche Giana: «Allora. Dicesi punzonatura l’assegnazione dei numeri di corsa – risponde – Ma la differenza con la Coppa Cobram è che, in questo caso, a faticare saranno i megadirettori…»