DeejayRide, pronti via…
Pronti via e ti fermi a bere un caffè. Anche due va. Pronti via e fai da pesce pilota a tua moglie che pedala, e va anche forte, ma in gruppo è un’altra cosa. Pronti via e vai all’andatura che ti pare: piano, forte, a ruota, al vento, agile agile o con l’undici che ti esplodono le gambe. Pronti via e ti penti di aver preso il chip perchè l’unica cosa che ti interessa è che non piova e perchè tra noleggi, cauzioni, tesseramenti giornalieri, iscrizioni e assicurazioni oggi è più facile ottenere un prestito in banca che correre una granfondo. Pronti via e ti incazzi perchè se hai un certificato medico che va bene per il triathlon non si capisce perchè devi farne un altro per il ciclismo, per l’atletica, per le bocce che magari tra qualche anno serve… Che poi usi la stessa bici. Pronti via ed è un casino restare insieme ad Alberto, Giorgio, Luca, al gruppetto di amici con cui sei partito: quindi ognuno per la sua strada e ci si vede ai ristori. Forse. Pronti via e capisci che alla seconda edizione della Deejay Ride c’è almeno il doppio degli iscritti dell’anno scorso: oltre duemila, uno più uno meno. Pronti via e se lo chiedono in tanti se fra dieci anni questo sarà lo stesso miracolo podistico della DeejayTen. Pronti via e sfilano Linus e Nicola Savino, sfilano l’assessore allo sport del Comune Guaineri quello del Bilancio della Regione Caparini che però non sono qui a far passerella, ma pedalano e faticano: buon segno. Pronti via e Milano in bici è un’altra cosa, quasi un sogno. Pronti via e tiri su i bracciali che neanche bastano perchè l’aria punge e, anche se non fa “pro”, una mantellina ci stava eccome. Pronti via e in gruppo a 40 all’ora non si fa fatica che quando esci da solo sputi i polmoni. Pronti via e dopo Castano sei già al ristoro che sono tutti professionisti anche quando c’è da mangiare. Pronti via e il Parco Sud è casa tua: Cuggiono, Castelletto, Robecco, Albairate che ci sono i solchi dei tuoi copertoni e se la lasci andare la bici va da sola. Pronti via e ci facciamo anche un giro nel centro di Abbiategrasso tra auto in colonna e insulti, chissà poi perchè che non è Volterra. Pronti via e il vento in bici è sempre contro. Che vien voglia di fermarsi e buttar la bici oltre il guard rail, che vien voglia di urlare. Che qualcuno bestemmia… Pronti via e grazie ai volontari con le pettorine gialle che fanno tanto incazzare gli automobilisti ma a noi ci fanno passare. Pronti via e qualche idiota che ti fa il pelo e suona purtroppo c’è sempre. Pronti via e lo smartphone in bici non bisogna proprio portarlo. Pronti via ed è di nuovo Milano, le staffette dei ghisa, il sottopasso e i grattacieli. Pronti via e un po’ ti dispiace che il villaggio non sia più al Vigorelli. Pronti via ed è finita: è quasi un peccato. Pronti via e hai la certezza che chi non va in bici si perde qualcosa…