Miglietti sfida quattro deserti
I tuareg che lo hanno seguito in tante sue avventure lo chiamano «Rajil Cra» l’uomo che corre. Ma Stefano Miglietti 52anni, bresciano, imprenditore, padre di tre figli è l’uomo dei deserti anche se da sempre passa con disinvoltura dalle traversate sahariane a quelle nei ghiacci nei luoghi più freddi del pianeta. Così dopo una pausa di sette anni, l’ultratleta bresciano si rimette in marcia, per realizzare un’impresa che finora non è mai riuscita a nessuno: «L’amore per i deserti è una cosa che ritorna- ha spiegato pochi giorni fa presentando il suo progetto al Bianchi Cafè a Milano- Ora cercherò di mettere insieme e concatenare quattro deserti di sabbia, quello di Ezzahar, di Smar, di Chegaga e Lihoudi e gli altopiani rocciosi di Zguid e M’Hamid».
Una sfida «tosta», come sono quelle affrontate dal bresciano, ma nelle corde di un atleta seguito da sempre nella preparazione delle sue spedizioni dallo staff del dottor Gabriele Rosa. Questa volta dovrà affrontare un ambiente arido, con un grande sbalzo termico notturno e una grande umidità in una zona una zone temuta anche dalle guide del luogo: «Proverò a portare a termine questo percorso che è di circa 550 chilometri in 5 o 6 giorni- spiega- anche se non sarà facile soprattutto per la difficoltà di affrontare le parti di tracciato rocciose». Miglietti partirà il 3 novembre dal villaggio di M’Hamid El Ghizlane, all’estremo sud-est del Marocco, al confine con l’Algeria.
Cambiano i deserti ma non la sostanza. Non è nuovo infatti ad imprese estreme: nel 2003 ha percorso 160 chilometri sui ghiacci dell’Alaska nella «Susitna 100» e nello stesso anno è stato il primo uomo ad attraversare da solo il deserto del Murzuq, 380 chilometri e 12mila metri di dislivello percorsi in sei giorni. Poi la sfida al «grande mare di sabbia» dell’Egitto, oltre 500 km in uno dei deserti più insidiosi dell’Africa dall’oasi di Farafra a quella di Siwa in completa autonomia. Un viaggio ai limiti, mai provato da nessuno seguendo le tracce di quell’armata di 50mila uomini guidata da Cambise che nel 523 a.c. scomparve inghiottita da una tempesta di sabbia. Miglietti nel 2011 ha percorso 421 chilometri non stop in 52 ore nella supermaratona del deserto del Sahara.
“Sono passati diversi anni dalla mia ultima spedizione– spiega- Dal punto di vista fisico ci può essere qualche difficoltà in più ma avevo la voglia di alzare ancora una volta l’asticella». Anche questa nuova sfida del supermaratoneta bresciano avrà un risvolto benefico, a sostegno di un Percorso di riabilitazione che l’associazione Valtrompiacuore realizzerà all’ospedale di Gardone Val Trompia e del progetto «Bella anche in ospedale» dell’associazione Esa.