Jovanotti in tour sulle Dolomiti: ma perchè?
Ci arriva il Giro a Plan de Corones, un “panettone” di 2800 metri sul versante sud della Val Pusteria, in Alto Adige, tre chilometri da Brunico. Ed è un casino…Una delle ultime volte fu una crono che partiva da San Vigilio di Marebbe e i corridori furono divisi in tre gruppi per non intasarsi all’arrivo. Niente auto, solo moto con meccanici e direttori sportivi al seguito. Per i tifosi divieto assoluto di salire con qualsiasi mezzo, tutti a piedi o in bici partendo all’alba come i camion dell’organizzazione e della Rai perchè poi il posto è quello che è e non ci si sta tutti. E’ così la montagna, le grandi folle un po’ la “violentano” e se ne discute da tempo ma il tema è sempre attuale perchè sempre più spesso si parla se chiudere le strade al traffico che, soprattutto nei week end, diventa insostenibile. Chiuderle ad orari fissi per decongestionare zone che in genere sono parchi protetti e per permettere anche a chi (sempre di più) sulle montagne ci sale a piedi o in bicicletta. Da anni su questo fronte si battono in tanti raccogliendo il grido di allarme che qualche tempo fa ha lanciato Michil Costa, ecologista, albergatore della Val Badia, organizzatore, padre della Maratona dles Dolomites : «I nostri amati passi, le nostre amate Dolomiti, nostre di tutti quanti, di chi qui abita e di chi qui viene per godere della bellezza di queste montagne, hanno bisogno di maggiore equilibrio- ripete da tempo- Un equilibrio fra esseri umani e natura che è indispensabile per la loro sopravvivenza…». E allora fa specie leggere che proprio a Plan De Corones il prossimo 24 agosto si chiuderà il ” Jova Beach Party 2019″ il grande tour che Jovanotti ha organizzato sulle spiagge italiane per il prossimo anno, dopo il successo della tournèè dedicata a “Oh vita”. Il progetto è monumentale e, in collaborazione con il WWF , sostiene la campagna per la riduzione della plastica in mare con obiettivo di eliminazione per il 2030. C’è quindi il fine nobile, c’è (cosa più importante) l’impegno a lasciare le spiagge più pulite di prima ma c’è anche, chissà poi perchè, l’idea di portare migliaia di persone sulla vetta di Plan de Corones per la festa finale. Con tutti gli annessi e connessi perchè sarà una lunga giornata di musica, sarà un lunga giornata di bivacchi, sarà una lunga giornata di suoni in un luogo magico ma più adatto alla meditazione e al silenzio che a un concerto rock. E suona strano che un tour che mette la difesa dell’ambiente in copertina vada proprio lassù a celebrarsi. Ma non si poteva chiudere in uno stadio?