I maratoneti del Papa: e lo sport vola alto
Lo sport è l’Esperanto del mondo e vola alto. Perchè è capace di unire, di aggregare, perchè annulla differenze e discriminazioni razziali. Che in questi tempi di squallidi cori e di volantini indegni che infestano le curve degli stadi è davvero una boccata di ossigeno. Ed era questa l’aria che si respirava questa mattina in Vaticano dove è stata presentata dal Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, cardinal Gianfranco Ravasi, dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, l’Athletica Vaticana prima associazione sportiva costituita nello Stato Pontificio: “È triste vedere che all’interno dell’elemento etico ci sono spettacoli squallidi – ha affermato Ravasi facendo riferimento ai volantini antisemiti apparsi due notti fa in alcuni quartieri di Roma – La violenza negli stadi e il razzismo rappresentano una degenerazione etica che nello sport ha la più truce e triste rappresentazione. La meta non è riuscire a prevalere sull’altro, ma avere una meta da raggiungere, un compito. » . E “maratoneti del Papa” corrono anche per questo, per testimoniare che c’è anche uno sport che va nella direzione opposta. In questa avventura ci sono preti, seminaristi ma anche laici, dipendenti degli uffici del Governatorato e della Curia, della falegnameria, dell’ Osservatore Romano, della tipografia, dell’Archivio segreto, della Biblioteca, di Radio Vaticana. E ancora pontifici consigli, i vigili del fuoco, guardie svizzere, gendarmi e dipendenti dei musei. In tutto una sessantina di atleti che esordiranno il prossimo venti gennaio nella 20esima edizione della Corsa di Miguel, gara che si corre a Roma intitolata a Miguel Sanchez, podista e poeta argentino rapito da un comando paramilitare e divenuto uno dei quasi 30mila desaparecidos della dittatura. A guidare il gruppo, affiliato alla Federazione italiana di atletica leggera (Fidal) in virtù dell’intesa con il Coni, è monsignor Melchor Sanchez de Toca, colletto da prete sotto la tuta sportiva ma l’idea di costituire Athletica Vaticana è nata, in maniera spontanea, dall’incontro di tanti dipendenti vaticani che corrono, soprattutto la mattina prima di andare a lavorare, sul lungotevere nella zona intorno a San Pietro. L’atleta più giovane ha 19 anni (è una guardia svizzera) e il meno giovane ne ha 62 (è un professore della Biblioteca Apostolica Vaticana). “Sono convinto che questa squadra racconterà una grande storia di successi e di valori – ha detto il presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano Giovanni Malagò-anche perchè a questa realtà presto si agganceranno altre discipline e federazioni” A cominciare da un’Intesa con il CIP, il comitato paralimpico italiano, col quale è già stato siglato un Protocollo d’intesa per rilanciare un progetto anche culturale di inclusione delle persone con disabilità attraverso la pratica sportiva.