Un ciclista in coma a terra. Ma come si fa scappare?
Un’ auto investe un ciclista e chi è alla guida fugge. “Caccia al pirata…” scrivono il giorno dopo i giornali. Già, ma chi è il pirata? Un uomo, una donna, un italiano, uno straniero, uno alto, basso, vecchio, giovane, ricco, povero…Boh! Il pirata può essere tutto o il contrario di tutto finchè non si trova. Un ubriaco, un “tossico”, uno in preda al panico, un bastardo che non si rende conto di ciò che sta facendo, un parente, un amico. Ma ciò che conta è che fugge lasciando in terra una persona colpita a cui magari toglie anche l’ultima chance di sopravvivere. Una o mille storie storie purtroppo tutte uguali. Anche quella di qualche notte fa alle 4 e mezzo a Milano all’altezza del Cimitero di Greco. Sull’asfalto rimane un trentanovenne egiziano falciato da una vettura che poi sparisce. Lo lascia lì, in coma, a lottare per sopravvivere, chissà come. Caccia al pirata allora per fare giustizia, per guardarlo in faccia, per capire perchè se n’è andato, cercando anche di concedergli un ultimo alibi, sperando che sia fuggito solo perchè era spaventato, disperato, umano nella sua follia. Perchè uno si illude sempre che vada così, che non sia possibile che in giro ci sia qualcuno che pensi che un uomo lasciato sull’asfalto abbia lo stesso valore di un cartone della pizza o di una bottiglia di birra vuota. Uno si illude che scappando via dia un’occhiata al retrovisore e abbia un sussulto di coscienza. E invece no. L’altra sera a Greco il pirata fugge via. Anzi fuggono via perchè su quella Punto che falcia quel povero ragazzo egiziano sono in tre, tutti della stessa pasta: un uomo di 35 anni di Sesto con precedenti per stupefacenti e due suoi compari di 32 e 34 anni. A dar loro un volto e un nome ci pensano i vigili del Nucleo Interventi Speciali della Polizia Locale e i carabinieri di Sesto che mettono insieme le immagini di alcune telecamere e ne vengono a capo. Ma non è semplice perchè il pirata fa di tutto per sviare le indagini a cominciare da una denuncia per furto della sua auto fatta la mattina dopo aver travolto il ciclista. La mostra agli investigatori, mostra anche un alibi ma poi si contraddice e confessa. Viene denunciato con i due suoi amici per omissione di soccorso, per simulazione di reato con l’aggravante di aver cercato di sviare le indagini. E cade anche l’ultima speranza di trovare un briciolo di umanità. Ma come si fa a scappare lasciando in terra un uomo che muore?