Dolomiti, la Maratona traccia la via
Il ciclismo è salita, la Maratona delle Dolomiti anche. La salita fa storia e fa storia a sè . E lì che i campioni fanno la differenza, che la fatica diventa un premio. E chi non può capire non giudichi e non dia di gomito. Si arrenda, non sa cosa si perde. La salita è l’essenza della bicicletta perchè più si va su più la strada si stringe e più le sensazioni si fanno forti. E nonostante il carbonio, nonostante l’elettronica, nonostante le alchimie del doping la salita resta la sfida di ognuno. E andare forte o piano diventa un dettaglio. Che senso ha barare se poi i conti si fanno con se stessi? E’ il suo fascino, la sua bellezza . E sulle salite risplende di più perchè sulle cime i sogni prendono forma. E la Maratona dles Dolomites che si corre domenica per la trentatreesima volta è il sogno di molti. Non di tutti. Spesso resta tale perchè tutti vogliono esserci ed esserci non è facile. Così il pettorale diventa la chimera che fugge via frusciando su due ruote. Una lotteria come quella di Capodanno per avere il lasciapassare verso Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, Giau, Falzarego, Valparola, il Mur del Giat, il Muro del Gatto, con una pendenza che sfiora il 20 per cento. Sfida nella sfida, forse follia. Partiranno in 9mila, all’alba, quando in montagna anche d’estate se va bene fa solo freddo, ma può andar peggio. Partiranno pensando che per queste montagne, che per la bici, che per un mondo che si riscalda, che fa concerti sulle vette dove forse sarebbe meglio non farli, che sperpera, che pontifica e che plastifica c’è un domani. a patto di cambiare direzione. Un “duman” come il tema fissato quest’anno da Michil Costa storico presidente del Comitato organizzatore e ispiratore della Granfondo. Tre i percorsi : il Sellaronda (55 km, 1780 metri di dislivello), il Medio (106 km, 3130 metri) e la Maratona (138 km, 4230 metri). Tra i tanti vip al via anche Sofia Goggia, medaglia d’oro olimpica nella discesa libera di Peyongchang 2018, perfetta madrina a Losanna presentando la nostra candidatura olimpica, fenomeno con gli sci a piedi e non solo. In scia Paolo Bettini, Davide Cassani, Federico Pellegrino, Filippo Pozzato, Dorothea Wierer, Maria Canins e Alex Zanardi.