La rivoluzione di Trek
Si parte sempre da una piccola rivoluzione. A Bruxelles durante la presentazione delle squadre del Tour de France la Trek-Segafredo con Richie Porte e i nostri Giulio Ciccone e Fabio Felline ha sfilato in bianco. Il team di Luca Guercilena ha lasciato il disegno rossonero e sulle strade della Grande Boucle utilizzerà una maglia bianca con un riquadro rosso al centro in cui troveranno spazio gli sponsor principali.
E di rivoluzione in rivoluzione cambia in questi giorni anche il quartier generale di Trek in Italia. Si lavora ai dettagli per mettere a punto uno spazio di oltre 3mila metri quadri a Bergamo, che verrà inaugurato dopo l’estate: «Sarà un grande evento che servirà a presentare questa nuova realtà – spiega Davide Brambilla, amministratore delegato di Trek Bicycle – la data dipende dalla disponibilità dei nostri atleti».
Da Porte a Ciccone, da Contador ai biker Alex e Danny Lupato alla mitica Paola Pezzo tanto per fare qualche nome. Futuro e origini nel cuore e alle pareti di uno showroom che ricorda con foto e «comandamenti» lo spirito e la filosofia dell’azienda americana fondata da Dick Burke e Bevil Hogg in un granaio del Wisconsin e cheche oggi ha 17 sedi nel mondo e produce e distribuisce oltre un milione e mezzo di biciclette all’anno: «Sì la storia resta – spiega Brambilla – ma oggi è obbligatorio guardare avanti sia nelle logiche di organizzazione commerciale, sia nella struttura che abbiamo dovuto adeguare. Siamo partiti in Italia con un fatturato di 5 milioni ed oggi siamo a 40 con una distribuzione di oltre 20mila bici l’anno: il 35 per cento da corsa, un altro 35 mountainbike e il 30 sono le e-bike che però crescono costantemente e rappresentano il futuro».
Tutto nuovo quindi. Dagli spazi di una struttura molto «yankee» nel look, ai magazzini, agli uffici, alle officine e alle zone lavaggio che grazie ad un sistema che ricicla le acque e «mangia» lo sporco con dei batteri è ecologico al cento per cento: «Non abbiamo magazzino perché tutta l’Europa si appoggia a quello olandese vicino ad Amsterdam- spiega l’Ad di Trek Italia- Ma grazie al nostro nuovo sistema informatico e di distribuzione una bici ordinata arriva al distributore e quindi al cliente in 48 ore. Punteremo sempre di più sul digitale ed infatti stiamo assumendo due o tre persone l’anno, sui punti vendita monomarca e sull’e-commerce che permetterà di ordinare un prodotto facendolo arrivare direttamente in negozio. Per stabilire un contatto con il cliente e perchè una bici non si può comprare in rete, ma va vista, va toccata…».