I tranvieri del Giambellino vanno a pedali…
Parcheggiano il bus e appena possono vanno a pedalare. Sfrecciano le bici nel deposito Atm del Giambellino a Milano, sulle strade dove è passata la storia della città. Campioni di boxe come Duilio Loi, eroi di gaberiana memoria come il Gino Cerutti, «draghi» che oggi si confondono un po’ con le scritte cinesi di molti negozi come capita anche in altre periferie della città. Ma il Giambellino è soprattutto terra di tranvieri, con un deposito che è qui da sempre e che, da qualche tempo, si è messo a pedalare. Uno «squadrone» ciclistico di autisti, più di una trentina, qualcuno anche in pensione, nato per caso e per passione: «Nato perchè era nell’aria- racconta Marcello, uno di quelli che hanno dato corpo all’idea- Nato a primavera quando ci si ritrova più spesso a far due chiacchiere nel piazzale dei bus. E così ci siamo detti perchè non provarci?». Prima un paio, poi cinque, poi dieci, poi tutti ed altri nei prossimi mesi probabilmente verranno, mossi dalla passione delle due ruote, convinti da qualche collega più intraprendente oppure dalla voglia di buttar giù qualche chilo che male non fa: «Non siamo tutti in forma- spiegano- Ci sono una decina di colleghi che si allenano più spesso e vanno davvero forte, gli altri sono all’inizio e devono togliersi un po’ di ruggine. Insomma per il momento stanno a ruota…». Però si va. L’appuntamento è davanti al deposito puntuali come sanno esserlo solo i tranvieri: chi c’è c’è ,chi ritarda resta al «capolinea». Uscite di gruppo che pian piano aggiungono chilometri e che spesso, prevedono pause per «ristori» dove si mangia e si beve. «A settembre dovremmo riuscire ad organizzare la prima vera uscita a ranghi completi- raccontano- Stiamo studiano un percorso adatto a tutti e che abbia sulla strada un luogo dove fermarsi a mangiare». Gruppo compatto quindi. E sarà anche un bel colpo d’occhio perchè per la squadra sono state fatte anche le divise complete: «Un lavoro non semplice – spiegano al Giambellino- Dobbiamo ringraziare i ragazzi di Velorum, due giovani di questa zona che hanno rilevato un maglificio sportivo e che con nuove idee e nuove grafiche lo hanno rilanciato e alcuni sponsor del quartiere che ci hanno aiutato e che abbiamo fatto mettere sulle divise…». Domina l’azzurro. «Scelta ponderata- spiegano i tranvieri- perchè non volevano interferire con i colori della nostra Fondazione Atm che pure ha una squadra di ciclismo. Questa è una cosa fatta in casa…». Fatta in deposito, verrebbe da dire. Il prossimo passo potrebbe essere quello di farne una squadra vera iscritta alla Federazione ciclistica: «Calma, ora cominciamo a pedalare…»