A Bracciano il triathlon decolla…
Da Bracciano a Bracciano girano tutti intorno al lago. E così sfilano i paesi, sfila Trevignano, sfila Anguillara , sfila Vigna di Valle base dell’Aeronautica militare che si affaccia sul lago dove gli avieri raccontano un pezzo della loro storia in un bel museo pieno di aerei e cimeli. C’era una volta chi volava e qui atterrava con gli idrovolanti, ci sono oggi le belle speranze del triathlon azzurro che qui si giocano titoli e staffette. Volano anche loro sfidando il caldo e una salita “spezzacuore” che dalla base porta sulla provinciale che i volontari tengono chiusa al traffico sfidando l’insolazione e la rabbia di chi in auto resta intruppato. E’ il guaio del triathlon, è il guaio del nostro Paese che ci mette un amen a riempire gli stadi ma quando si tratta di sport “minori” fa davvero fatica ad entusiasmarsi. Ed ecco che allora anche un campionato italiano diventa una “grana” perchè pochi sindaci vogliono prendersi la briga di chiudere strade e piazze per un week-end in piena estate , perché l’auto resta sacra e non importa se poi lungolaghi, lungomari, centri storici e salite di montagna diventano un enorme posteggio selvaggio dove ci si muove a fatica. E allora i giovani triatleti se la giocano al sicuro di una base che fa vedere a chi non l’ha ancora capito come si possono usare intelligentemente le caserme. Se la giocano sotto lo sguardo di tecnici, addetti ai lavori, genitori e militari che per un paio di giorni aprono le porte di un mondo forse un po’ “dimenticato” che però a tanti giovani farebbe tanto bene ricordare. Un mondo di regole e di ragazzi dalla faccia schietta che qui “studiano” da aviatori magari sognando di diventare piloti su qualche Tornado. Da Bracciano a Bracciano girano tutti intorno al lago soprattutto il sabato e la domenica. Tanti i ciclisti che fanno lo slalom tra le auto, su un percorso spettacolare e vallonato che sembra fatto apposta per pedalare. Tanti che arrivano da Roma che da qui è a un tiro di schioppo, tanti che qui invece vivono e lavorano. Come Dario, che ad Anguillara gestisce un attrezzato negozio di ciclismo e che ci mette un secondo passando in auto a fermarsi vedendoti appiedato. Tre forature in una giornata sono troppo anche per parlare di sfortuna. E infatti non è tutta sfortuna: “Il problema è che le pizzichi con le levette mettendole sù –spiega- Devi provar a farlo con le mani lasciando la parte della valvola per ultima…”. Lui ce la fa ma è quasi una magia. E così si riparte. Si riprende a girare verso Vigna di Valle dove il triathlon sembra atterrato quasi per caso. E invece è nel posto giusto. Perché tra hangar, idrovolanti e vecchi aerei cargo posteggiati in riva al lago basta guardare in faccia questi giovani che gioiscono e si disperano per capire che sono pronti a decollare…