Radmarathon, dove osano i ciclisti
Come sempre saranno i tiratori scelti austriaci con un potente colpo di cannone che farà tremare i sellini delle biciclette a dare il via ufficiale alla Oetztaler radmarathon, la più dura granfondo d’Europa. Poi il lungo serpentone di 4mila atleti lascerà Solden, in Tirolo, per dirigersi verso il fondovalle dell’Ötztal. Lo scorso anno alla partenza c’erano zero gradi, quindi prima bisognerà vincere il freddo e poi la fatica perchè 238 chilometri con oltre 5.500metri di dislivello non sono una passeggiata neppure per gente allenata. La Radmarathon che si corre domenica primo settembre tra le gare ciclistiche è una delle più temute. Una sfida di quelle «toste» ma soprattutto una sfida con se stessi perchè non vince solo chi sale sul podio ma tutti quelli che arrivano al traguardo. Una sfida che quest’anno è alla sua 39ma edizione. Si corre all’insegna della marmotta alpina. Dopo lo stambecco, che ha caratterizzato la scorsa edizione, sarà la volta della marmotta, che sarà la madrina dell’edizione 2019. Questo animale alpino sarà sicuramente presente lungo il tracciato e i suoi fischi saranno riconoscibili ai ciclisti. La marmotta vive oltre i 2.000 metri di quota, quindi si può trovare facilmente nella zona del Passo Rombo. E’ un animale molto forte, che si è adattato al clima aspro dell’alta montagna. E’ simile ai partecipanti della Radmarathon, anche loro devono essere forti per affrontare le dure condizioni del tracciato. Si parte da Sölden nella valle tirolese dell’Ötztal attraverso il Kühtai (2.020 m), proseguendo in direzione Brennero (1.377 m), si sconfina in Italia a Vipiteno attraversando successivamente i passi Giovo (2.090) e Rombo (2.509 m), per poi fare ritorno a Sölden. Oltre 5mila e 500 metri di dislivello, una salita infinita per una corsa che fa segnare 40,5 km di percorso pianeggiante, 95,7 km di salita e 101,9 km di discesa. Una lunga pedalata su percorsi dove comanda la natura e dove per un giorno il rumore sarà solo il sibilo delle biciclette perchè le strade saranno quasi completamente chiuse al traffico.