Ironman Cervia, gli italiani lo fanno meglio…
Gli italiani lo fanno meglio…E così Cervia, terra di spiagge formato-famiglia, di colonie dove una volta i bimbi andavano in vacanza ma soprattutto terra che allo sport dà del tu, incornicia il suo week end che farà la storia. E la storia è semplice: quella del più “popolato” Ironman al mondo, di un evento da prima pagina che è la via tracciata da un’abile regia per un’avventura che un po’ ti cambia la vita . La storia è quella di una sfida accarezzata e sognata anche da altre città ma che qui si realizza perchè la Romagna è il posto perfetto per eventi così. C’è il mare, ci sono le strade che hanno scritto la storia del ciclismo, c’è un senso dell’ospitalità che alla fine fa sempre la differenza. Ci sono amministratori, sindaci, assessori, albergatori che sanno far di conto e che hanno capito come si possa trasformare, quasi per incanto, un desolato weekend di fine settembre in un fine settimana di alta stagione. Basta crederci. Basta spalancare le porte ad un “popolo” che armi, bagagli, bici e famiglie da giovedì a domenica si è trasferito da queste parti per una migrazione sportiva che muove ventimila persone, anima più anima meno. Seimila e duecento iscritti, il 60 per cento stranieri da Regno Unito, Germania ma anche tanti russi che ormai in Riviera si sentono sempre più a casa. Un piccolo esercito di campioni, sportivi, appassionati più o meno allenati che qui vengono a coronare un sogno, a dare un senso alla fatica, a mettersi alla prova e alla fine anche a divertirsi e a star bene. Potenza del marketing che in gare così ha cancellato la parola sconfitta, che dà gli onori all’ultimo esattamente come fosse il primo, che ha costruito un mito sportivo che cancella la routine e dispensa dosi infinite di autostima. Potenza di uno sport che premia la tenacia, la volontà e il coraggio e che molto spesso trasforma in principi anche i brutti anatroccoli. L’Ironman è così, una sfida estrema che nelle prime posizioni è terreno per “fuoriserie” capaci di prestazioni mirabolanti ma anche di studi e sperimentazioni su uomini e materiali. E con Alex Zanardi il pensiero prende forma, diventa impresa, diventa un ironman e un mezzo ironman fatti uno dietro l’altro in 48 ore, per stupire ancora, perchè la sua vita è un’asticella che continua ad alzarsi, per vedere l’effetto che fa. Ma soprattutto per capire e testare, insieme all’Equipe di Enervit, come ci si alimenta in condizioni di massimo stress e come si recupera perchè le Olimpiadi di Tokyo sembrano lontane ma in realtà sono dietro l’angolo. Ma a Cervia c’è anche (soprattutto) l’ironman degli altri, quelli che non lo fanno di mestiere, che qui sognano di strappare uno dei quaranta biglietti per Kona, alle Hawai, dove tutto è cominciato. Ed è una sfida intima con le proprie aspirazioni, con i propri fantasmi e con la propria cocciutaggine. Cervia “impacchetta” tutto ciò con la carta regalo e lo mette sotto l’albero di un week end lungo, anzi lunghissimo, dove c’è una gara su misura per tutti dall’ Ironman Italy Emilia-Romagna che si corre domattina, al 70.3 e al 5150 che invece andranno in scena domenica. Un grande show dove conta gareggiare ma soprattutto conta esserci perchè il triathlon in questi giorni è qui, i campioni anche, e le aziende e gli sponsor l’hanno capito in fretta. Un contenitore perfetto per regalare a tutti, nessuno escluso, la propria giornata di gloria cominciata con la parata della Nazioni con tanto di bandiere nazionali ed autorità e che domattina alle 7 e mezzo continuerà quando le prime batterie si tufferanno in mare e si farà sul serio. Nulla sarà lasciato al caso. Soprattutto sulle strade, nell’entroterra romagnolo dove toccherà pedalare per 180 chilometri tra paesaggi meravigliosi che pochi però avranno la pazienza di godere. Tantissimi i volontari a dare una mano, più di duemila insieme alla protezione civile, a vigili e poliziotti a controllare incroci, paesi, attraversamenti, ristori, a supportare fisicamente e moralmente tutti gli atleti dal primo all’ultimo fino all’arrivo che quest’anno sarà sulla sulla spiaggia, dal bagno 188 al bagno 182 del Fantini Club, passerella finale verso la gloria. Che poi è un attimo ma ripaga di tutto. E a Cervia la ricompensa vale doppio.