Da Doha a Tokyo, prima il business poi gli atleti
E’ di una banalità sconcertante scrivere che mondiali, olimpiadi, lo sport in genere oggi sono soggetti alle regole del business. Ma piaccia o no la realtà è questa e, dopo le gare iridate di atletica in Qatar , poche settimane fa, gli effetti di questa “legge” si sono visti in mondovisione. L’atletica leggera è una delle discipline che più vengono influenzate dalle condizioni climatiche e per questo, di norma, i Mondiali vengono organizzati ad agosto nei paesi con un clima temperato. Però ormai ad ospitare gli eventi sono i Paesi che hanno “argomenti” più convincenti da mettere sul piatto con buona pace del meteo, degli atleti che non possono far altro che adeguarsi e con buona pace dello sport derubricato a show neppure tanto seguito visto il colpo d’occhio desolante che durante le gare hanno regalato gli stadi vuoti di Doha. Ma pare che la lezione non sia servita visto che più o meno gli stessi problemi per temperature e condizioni climatiche difficili potrebbero riproposi ai Giochi di Tokyo nel 2020. Così tra il Cio, il Comitato olimpico internazionale, e i politici giapponesi tira già aria pesante dopo proposta di far disputare la maratona olimpica di Tokyo 2020 a Sapporo e non a Tokyo, per via delle temperature più fresche della città nel nord del Giappone rispetto a quelle della capitale. Il Comitato Olimpico internazionale difende il suo piano anti caldo, ma tra Tokyo e Sapporo sono scintille con i dirigenti locali che hanno espresso sorpresa per l’improvviso annuncio lamentando di non essere stati consultati in merito alla decisione. Intanto val la pena di ricordare qualche numero per capire meglio quale sia il problema e quali i rischi: l’estate scorsa, quasi 93.000 persone hanno usufruito di cure di emergenza per colpi di calore in tutto il Giappone, con 159 morti. La maggior parte di questi casi ha avuto luogo durante il periodo in cui si svolgeranno le Olimpiadi estive. Le Olimpiadi di Tokyo del 1964 si erano tenute in ottobre proprio per evitare il caldo e il problema è rapidamente diventato il principale problema per gli organizzatori attuali visto che per motivi di programmazione e sponsor è impossibile far slittare in avanti i Giochi. Gli organizzatori hanno già anticipato l’orario di inizio di numerosi eventi e hanno lanciato una serie di misure anti-calore, tra cui l’uso di neve artificiale ance se, i recenti test events hanno fatto ben poco per raffreddare le paure, visto che un triatleta francese è stato colto da un colpo di calore durante una gara e diversi spettatori si sono sentiti male durante una prova di canottaggio.