La maratona contro Parkinson e sclerosi
«A New York ho avuto la fortuna di vivere per ben 11 volte l’emozione della vittoria con i miei atleti ma ora ho l’opportunità di provare emozioni altrettanto intense grazie agli atleti speciali che accompagno, imparando a conoscere le loro storie di vita, segnate dalla malattia o dalla disabilità». Parte da Brescia la nuova avventura di Gabriele Rosa, medico cardiologo ma da sempre allenatore dei più forti maratoneti in circolazione che porterà il prossimo 3 novembre alcuni atleti speciali a correre la maratona più famosa del mondo.
«Road to New York» riunisce 4 progetti: «Sevuoipuoi» con i runner affetti da sclerosi multipla, Parkinson&Sport, Ior (Istituto Oncologico Romagnolo) e Cooperativa sociale Albergo Etico con i ragazzi affetti da sindrome down. L’Associazione Sevuoipuoi sarà capitanata dalla Presidente Maria Luisa Garatti che, grazie all’incontro con il dottor Rosa avvenuto tre anni fa ha dato il via ad un progetto pilota che vede l’applicazione di un’attività di corsa di lunga durata in soggetti affetti da sclerosi multipla per dimostrare gli effetti positivi dell’attività motoria, sia dal punto di vista del miglioramento delle prestazioni fisiche che psicologiche. In collaborazione con l’Istituto Superiore della Sanità, è ora in fase di valutazione la realizzazione di uno studio che si propone di affiancare alle cure tradizionali lo stimolo fisico e psicologico che può derivare dal praticare attività sportiva nei pazienti affetti da sclerosi multipla.
Più recente è l’incontro con il bresciano Stefano Ghidotti, Presidente dell’Associazione Parkinson& Sport, che farà rotta su New York con altri due compagni di viaggio, Edoardo Leotta di Bologna e Alfonso Ruocco. Anche per loro la sfida della malattia si combatte con la corsa chem per i malati di Parkinson se eseguita in maniera corretta e supervisionata, è considerata un mezzo per ostacolare e alleviare in modo significativo i sintomi della patologia. Move your Life è invece il progetto a cui Ior (Istituto oncologico Romagnolo) ha dato vita qualche anno fa per promuovere i benefici dell’attività fisica non solo come arma di prevenzione, ma come strumento per migliorare l’efficacia delle terapie oncologiche, diminuendo l’impatto degli effetti collaterali nei pazienti.