Gli adolescenti, l’alcol e la “cicatrice permanente”
“Bisogna ammazzarli di sport ‘sti ragazzi…” mi ripete sempre un amico che di mestiere fa l’allenatore ma che ha anche un paio di figli che navigano a vista tra le onde agitate dell’adolescenza. Bisogna ammazzarli di sport così si sfiniscono e se si allenano quattro o cinque volte alla settimana hanno meno tempo di ficcarsi nei guai. Anche se poi forse non basta, se poi magari non è detto, se poi magari nei casini ci finiscono lo stesso. E oggi, molto spesso i guai hanno nome e cognome e cioè alcol e droghe, che pare siano diventati il nuovo rito collettivo dei giovani e giovanissimi in avanzato stato di annoiamento. Una situazione allarmante che emerge dal convegno organizzato da Neomesia “Adolescenti e giovani adulti” che ha riunito a Roma i maggiori esperti in questo ambito in un confronto sui più moderni strumenti diagnostici e clinico-terapeutici per rendere efficace e appropriato l’intervento clinico.” Gli abusi alcolici generano una sorta di ‘cicatrice permanente’ che rende il sistema cerebrale meno elastico- spiegano gli esperti- L’utilizzo di alcol e sostanze altera radicalmente la traiettoria di neurosviluppo del sistema nervoso degli adolescenti determinando una mancata maturazione di alcune aree cerebrali, chiave per l’integrità delle funzioni comportamentali”. E così leggi i dati dell’ Osservatorio sulle dipendenze e ti vengono i brividi quando scopri che il 5% dei ragazzi tra i 15 e i 18 anni ha già avuto esperienze con nuove sostanze psicoattive (NPS) ed una quota molto maggiore con alcool e sostanze in generale. È sempre più precoce e allarmante l’accesso da parte dei giovani adolescenti all’utilizzo di sostanze. Gli studi attestano l’inizio del consumo di alcool, nicotina, cannabis, farmaci, integratori ed altre smart drugs già nella preadolescenza, ovvero il periodo che va dai 13 ai 15 anni di età. Inoltre, l’accesso avviene attraverso la modalità del poliuso, ovvero l’assunzione o l’abitudine al consumo di sostanze diverse in combinazione tra loro. E proprio in bae a ciò l’Organizzazione mondiale della sanità stima che una cifra compresa tra il 10 e il 20% degli adolescenti nel mondo soffrirà nei prossimi anni di disturbi mentali, con un’insorgenza di patologie psichiatriche in età sempre più precoce dovute proprio all’utilizzo di alcol e sostanze durante l’età dello sviluppo cerebrale. Con il nuovo millennio è infatti radicalmente cambiato il paradigma dell’uso di sostanze: se fino agli anni ’90 il fenomeno riguardava principalmente individui al limite dell’emarginazione sociale, oggi questo si presenta trasversalmente in vari contesti sociali e, soprattutto, in un contesto sempre più giovane. “L’assunzione di droghe e l’abuso di alcol nel periodo che va dalla pre-pubertà all’adolescenza, detto anche ‘mind building’, anni in cui il cervello raggiunge il suo massimo sviluppo fino a raddoppiare il suo volume- spiega Paolo Girardi, professore ordinario di psichiatria all’Università Sapienza di Roma e consulente scientifico di Neomesia- può provocare patologie psichiatriche di difficile gestione in età pre-adulta e adulta. I giovani, ma anche le loro famiglie spesso ‘colpevoli’ di sottovalutare il problema non conoscono o tendono a sottovalutare i danni che può provocare l’utilizzo di alcol e sostanze a questa età, occorre pertanto generare consapevolezza affinché il controllo dei genitori e la consapevolezza dei giovani stessi possa prevenire comportamenti estremamente dannosi per la loro salute mentale”. Più facile da dire che da fare. Nel dubbio “ammazzarli di sport” potrebbe essere un’idea. Non è detto che funzioni, ma male non fa…