La corsa di Brooks, nulla si distrugge, tutto si trasforma
“La corsa può cambiare una giornata, la vita e il mondo…”. In meglio ovviamente. Mettere ai piedi un paio di scarpe per correre può cambiare tanto, addirittura tutto. E l’evento che Brooks ha organizzato ieri sera sul palco dello Spazio W37 a Milano e che ha visto Matteo Caccia, giornalista e storyteller, intervistare runner noti come Giovanni Storti e Giusy Versace, ma anche i corridori della porta accanto come Sandra, Alberto e Francesco, vincitori dell’iniziativa #tellusyourhappystory , è ruotato tutto intorno a questo concetto: correre sempre in avanti, coinvolgendo persone e comunità, pensando al futuro che mai come oggi richiede a chi investe nel business di fare scelte che vadano verso la più completa sostenibilità dei processi e dei prodotti. Perchè si studia, si progetta, si crea ma nulla si distrugge e tutto si trasforma, Così nasce il progetto Runsformation 2020 che, attraverso la raccolta e il riciclo delle scarpe da running usate, permetterà di realizzare nuove piste d’atletica in diverse città italiane. Realizzato in collaborazione con Esosport, una società che da 10 anni si occupa del tema del riciclo e dello smaltimento delle calzature sportive, prevede di riciclare più di 10.000 scarpe nel 2020. E allora la corsa diventa l’occasione per celebrare il potere trasformativo del running raccontando la vicenda di Brooks e della running comunity che si muove intorno a questa azienda nata nel 1914 ed oggi leader nel settore del running in oltre 50 paesi. “I risultati di questi ultimi 18 anni sono stati notevoli- spiega Matthew Dodge Managing Director di Brooks in Europa -in questo ultimo periodo abbiamo avuto un tasso di crescita medio superiore al 15% annuo. In Italia, solo negli ultimi sei anni abbiamo visto una crescita in fatturato del 65% e ci siamo posizionati come secondo marchio a livello di market share in performance running. Siamo molto orgogliosi di questa crescita perché si tratta della conferma che stiamo adempiendo al nostro scopo: far sì che sempre più runner vivano la miglior esperienza di corsa”. Ognuno la sua, ognuno con il proprio stile e la propria voglia. Ognuno con la sua storia che poi sono sempre tante storie. Perchè “Correre è un po’ come leggere Moby Dick del Melville- aveva detto tempo fa Matteo Caccia– se riesci ad andare oltre le prime 100 pagine dedicate alle baleniere e alle tecniche di pesca poi diventa un godimento….”. I mananager dell’azienda americana lo hanno capito da tempo e uno dei fattori cruciali del successo è stata la scelta fatta una ventina di anni fa di concentrarsi unicamente sui prodotti per la corsa. Da quel momento in poi, queste calzature sono diventate parte integrante della vita dei runner di tutto il mondo. “Lavorando in Brooks e ascoltando le storie che arrivano dai nostri runners ci ricarichiamo ogni giorno- spiega Susana Pezzi Rodriguez, Marketing Manager di Brooks Running Italia- Eravamo alla ricerca di storie di trasformazione e abbiamo lanciato l’iniziativa #tellusyourhappystory ricevendo quasi trecento racconti in tre settimane! Sceglierne solo tre è stato difficilissimo, ma alla fine quelle di Sandra, Francesco e Alberto rappresentano storie di persone normalissime che servono di ispirazione per tutti noi”. Perchè correre può cambiare una giornata, ma in genere cambia la vita…