Cassani: “Via la patente a chi guida col telefonino”
“Via la patente subito a chi guida con il telefonino”. Davide Cassani non ci gira intorno. “Bisogna fa capire alla gente che quando si guida, si guida e basta – spiega- non se ne può più di sentirgli dire, dopo uno scontro, non l’avevo visto. A questo punto servono campagne con immagini shock per tornare a strade rispettose di tutti”. Il commissario tecnico azzurro sbotta quando viene a sapere che Leonardo Pasquotto è stato investito da un’automobile ad Arbizzano in provincia di Verona mentre di allenava insieme con il fratello Alessandro. L’under 23, tesserato per il Sissio Team e ingaggiato per il 2020 dal Velo Club Mendrisio, si è scontrato contro un’automobile guidata da una signora e fortunatamente non ha riportato fratture ma “solo” quindici punti di sutura alla mano destra, finita sotto la ruota posteriore della vettura. La lista si allunga. E’ l’ennesimno ciclista ferito in allenament: ” Io sono stato messo sotto due volte e ho smesso di correre per questo ma era nel secolo scorso- spiega Cassanni all’Adnkronos- Però questo continua a essere un problema a cui bisogna una volta per tutte mettere mano”. Un mese fa Letizia Paternoster e Vittoria Bussi, nello stesso giorno erano state investite da due automobilisti, senza gravi conseguenze solo per caso e due giorni fa Bussi, durante la premiazione a Roma dei collari d’oro, ha portato il problema della sicurezza stradale per gli utenti leggeri direttamente all’attenzione di Giuseppe Conte: “Ha fatto benissimo -dice Cassani-. La questione deve essere risolta da governo e parlamento, perché finché parliamo noi ciclisti la cosa resta tra noi”. “Anche Marco Scarponi, con la sua Fondazione, sta facendo un gran lavoro- continua il ct- ma bisogna che il dibattito sia collettivo, di tutta la società, non solo di categorie. Bisogna riappropriarsi del senso civico, vivere in comunità significa rispettare l’altro. Puoi anche cambiare il codice della strada, ma se un ubriaco t’investe il problema resta. Via la patente a chi guida con il telefonino e a chi guida ubriaco. Non possiamo aspettare la manna tecnologica dal cielo pensando al 5g e alla guida autonoma, bisogna agire sulle cause e tornare a usare il cervello alla guida”.