fa“L’anno olimpico è sempre speciale per un atleta, aumentano le pressioni ma anche le motivazioni. Il mio sogno è tagliare il traguardo di Tokyo facendo meglio di ciò che sono riuscito a fare a Londra e a Rio…”.  Alessandro Fabian, in ritiro a Fuerteventura alle Canarie con la nazionale azzurra di triathlon, mette i Giochi nel  mirino e punta alla terza olimpiade consecutiva. Che non è poco, che non è da tutti, che è una di quelle cose che poi si raccontano ai figli e ai figli dei figli. Sarà un anno importante questo 2020. Un anno da vivere intensamente e non solo perchè l’azzurro è da poco convolato “giuste nozze”e  perchè, dopo essersi congedato dai  Carabinieri, ha fondato una nuova squadra, la “Elements”, impegnata a formare gli atleti ma anche  a sensibilizzare le persone sull’importanza dell’ecosostenibilità con  il progetto “Elements Fury”. Il 2020 sarà un anno fondamentale perchè arriva dopo  quattro anni di attesa, dopo il decimo posto ai Giochi di Londra nel 2012 e dopo il quattordicesimo a Rio de Janeiro.  Fabian a Tokyo punta a al tris e a migliorare i piazzamenti già raggiunti anche se sa perfettamente che non sarà semplicissima nè l’una  nè l’altra cosa. Sa che dovrà guardarsi dagli avversari di sempre ma anche fare i conti con una nuova generazione che scalpita e che non farà sconti. Tokyo nel mirino quindi. Anche se il percorso per qualificarsi non è scontato e non sarà una passeggiata. La conquista dei punti per volare in Giappone partirà  infatti già tra poche settimane con l’esordio nel prestigioso circuito della World Triathlon Series ad Abu Dhabi, per poi andare alle Bermuda e a Yokohama sempre per le WTS, e chiudere con Leeds a giugno. Quattro appuntamenti fondamentali su cui mettere da subito la testa. E se tutto andrà come deve andare questa estate in Giappone le date da segnare sul calendario saranno il 27 luglio, giorno della gara maschile, e il 1° agosto, dedicato alla staffetta mista, attesa novità della XXXII edizione dei Giochi. “Nel recente passato l’Italia ha dimostrato di essere competitiva anche in questa- formula, che prevede un mini-triathlon per quattro atleti, due donne e due uomini, che si passeranno il testimone in modo alternato- spiega Fabian.- Il programma è stato preparato al dettaglio a quattro mani con il CT Joel Filiol, con cui mi alleno ormai da tre anni. Staremo a vedere!”. L’ avvicinamento a Tokyo, dopo il training camp nelle Canarie, prevede una tappa a Clermont, in Florida, poi di nuovo un passaggio in un’isola spagnola, a Palma di Maiorca, un ritiro in altura, nella piccola cittadina di Les Angeles sui Pirenei, ed infine, il camp spagnolo di Banyoles prima di trasferirsi in Giappone.