Triatleti? Un popolo di idioti… ( e viceversa)
Che poi dipende dai punti di vista. La vita è così: un punto di vista. Nuotare, correre e pedalare per molti è una fatica assurda e incomprensibile quasi un gioco perverso , per altri ( generalmente per chi lo fa) è il più dolce dei tormenti e molto spesso anche un lavoro. E viceversa. E allora partiamo dal viceversa. Massimo Gramellini oggi sul Corriere si diverte a raccontare ciò che è successo in casa di Tim O’ Donnel e Mirinda Carfrae, triatleti professionisti, campioni, nonchè marito e moglie. La storiella è nota: lei sta gareggiando sui rulli e sta per vincere una sfida con altre due professioniste ma Tim che passa da quelle parti stacca involontariamente la spina e lei perde. Fine. Che sara mai? Nulla. Cosa vuoi che sia perdere una gara di triathlon anche se virtuale? Assolutamente nulla per chi probabilmente lo sport agonistico non sa cosa sia, non l’ha mai provato, non si è mai messo un pettorale sulla schiena e non sa quanti anni di lavoro ( vero) ci sono dietro le gare di un campione, quanti sponsor, quanti tecnici, quante rinunce e quanti sacrifici. Assolutamente nulla per chi non capisce che un professionista vive di questo, è il suo mestiere, e non potersi allenare e gareggiare significa anche veder svanire premi e guadagni e a volte uno stipendio proprio allo stesso modo di un bancario, di uno chef o di un giornalista. Viceversa per chi “presidia allo svolgimento di queste sevizie e ancora non si è placato con l’epidemia…” una gara di triathlon, ancorchè virtuale, magari è importante. Vallo a sapere cosa c’è dietro? Vallo a capire se magari era una cosa seria, una qualifica, l’adempimento di un contratto o solo un gioco? Però si fa presto a chiudere il conto, quasi come bere un Caffè. Si fa in un attimo a rimettere tutto a posto nel solito, stupido, clichè degli sportivoni fissati, dei runner incoscienti che sono i veri colpevoli del contagio, dei ciclisti che sono tutti dopati, dei triatleti tutto muscoli e niente cervello innamorati solo delle loro bici. Il triathlon? E’ solo un gioco. I triatleti? Un popolo di idioti…O viceversa.