Il Tour a settembre, effetto domino sul ciclismo
Et voilà. Comanda il Tour, comandano i francesi, l’Uci si inchina e gli altri ( tutti gli altri) si adeguano. E’ ufficiale: la Grande Boucle, che si sarebbe dovuta correre dal 27 giugno al 19 luglio, dopo lo stop a tutte le manifestazioni sportive in terra francese fino a metà luglio stabilito pochi giorni fa dal presidente francese Emmanuel Macron, si correrà dal 29 agosto al 20 settembre. E se sua maestà il Tour chiede tutto lo spazio che gli serve per accomodarsi al meglio, il calendario ciclistico (quel che resta del calendario ciclistico) si sposta un po’ più in là. Ci sta che uno di più grandi eventi sportivi mondiali detti le regole. Certo è che l’effetto domino che scatena questa decisione è devastante con il Giro d’Italia che si sporta ad ottobre, dal 3 al 25, e la Vuelta che con tutta probabilità si correrà a novembre. Sarà quindi un autunno caldissimo per quanto riguarda gli appuntamenti e, si spera, anche per il meteo pensando soprattutto alla salute dei corridori. Una serie di date in cui dovranno intrecciarsi tra l’altro i campionati nazionali, i campionati europei a Trento dal 9 al 13 settembre e soprattutto il mondiale in Svizzera dal 20 al 27 settembre. E non è finita perchè, più o meno in questo periodo, resterebbero per l’Uci da fissare anche le date della Milano-Sanremo, del Giro delle Fiandre, della Roubaix, della Liegi-Bastogne-Liegi e del Lombardia. Sperando di non aver fatto i conti senza l’oste…