Piscine, pronti a nuotare: ma non sarà facile
Chi non nuota da mesi sta contando le ore, visto che lunedì molte piscine potrebbero riaprire. Ma il condizionale è più che mai d’obbligo perchè molto dipenderà molto da quanto stasera stabilirà la presidenza del Consiglio che comunque lascerà l’ultima parola ai governatori della regioni (in Lombardia, ad esempio, piscine e palestre rimarranno per il momento ancora chiuse) . Ma moltissimo dipenderà dalle difficoltà che dovrà affrontare chi gestisce gli impianti per adeguarsi a un protocollo che , così come per molte altre attività, non è di facile attuazione si dal punto di vista pratico sia da quello della sostenibilità economica. Non sarà semplice nuotare quindi , ma soprattutto non sarà semplice per chi gestisce gli impianti ripartire e far tornare i conti. ” Si prevede un programma delle attività il più possibile pianificato in modo da dissuadere eventuali condizioni di aggregazioni e da regolamentare i flussi degli spazi di attesa e nelle varie aree per favorire il rispetto del distanziamento sociale…” spiega l’informativa ministeriale. Che tradotto significa almeno 1 metro di distanza ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Ma è solo l’inizio. Dovranno essere privilegiati gli ingressi a prenotazione e i responsabili degli impianti dovranno conservare l’elenco delle presenze per almeno 14 giorni. Gli impianti dovranno essere sanificato e muniti di gel disinfettanti agli ingressi e si dovrà entrare da percorsi differenti e separati rispetto a quelli di uscita. Negli spazi di attività e nelle aree spogliatoi e docce sarà necessario assicurare sempre le distanze di almeno 1 metro. Tutti gli indumenti e oggetti personali dovranno essere riposti dentro una borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti e i gestori dovranno vietare l’uso promiscuo degli armadietti mettendo a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali. «La densità di affollamento nelle aree solarium e nelle verdi è calcolata – sottolinea l’informativa – con un indice di non meno di 7 mq di superficie di calpestio a persona. La densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona. Il gestore pertanto è tenuto, in ragione delle aree a disposizioni, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori nell’impianto». Sarà necessario poi regolamentare la disposizione delle attrezzature (sedie a sdraio, lettino) attraverso percorsi dedicati in modo da garantire il distanziamento sociale di almeno 1,5 m tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi». Inoltre «Al fine di assicurare un livello di protezione dall’infezione assicurare l’efficacia della filiera dei trattamenti dell’acqua e il limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0 – 1,5 mg/l; cloro combinato 0,40 mg/l; pH 6.5 – 7.5. Si fa presente che detti limiti devono rigorosamente essere assicurati in presenza di bagnanti. La frequenza dei controlli sul posto dei parametri di cui sopra è non meno di due ore”. Infine, prima di entrare in vasca, tutti dovranno provevdere a un’ accurata doccia «saponata su tutto il corpo”. E’ obbligatorio l’uso della cuffia; è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua… Ma questo (forse) col Covid non c’entra…