Lo sport dei ragazzi è al capolinea
«I ragazzi sono un enorme motore di partecipazione e aggregazione. Dobbiamo aiutare le famiglie a consentire ai figli di poter riprendere a fare lo sport…» ha detto pochi giorni fa il ministro per lo Sport e le Politiche giovanili, Vincenzo Spadafora, intervenendo in un incontro in diretta Facebook sullo smartworking. Sarà. Ma lo sport dei ragazzi sembra invece completamente dimenticato, sepolto da una quarantena che lo ha relegato tra le ultime esigenze di questo Paese che dopo aver pensato ( giustamente) a ridar via libera a chi lavora si è preoccupato di tutto fuorchè dell’attività giovanile. Che è ferma al palo e rischia di restarci. Lo scenario è raccapricciante. I giovani oggi sono liberti di uscire, trovarsi e ritrovarsi, festeggiare, di andare in spiaggia, di bere, brindare appassionatamente assembrati e senza mascherine ma non possono gareggiare. Niente gare. Per carità, si sopravvive anche senza mettersi addosso un pettorale ma a 15 anni è diverso. Diverso perchè a quell’età già non è semplice tenere i giovani concentrati sullo sport ed è un attimo perdere stimoli e motivazione. E’ un attimo dirsi addio insomma…Che è un problema del presente ma anche del futuro che, senza far troppa retorica, riguarda la cultura, la sanità, i movimenti giovanili, i serbatoi delle nazionali… Un Paese senza scuola e sport ( il nostro in questo momento) che prospettiva dà ai suoi ragazzi? Bisognerebbe che il ministro Spadafora lo spiegasse. Con la riapertura delle scuole a settembre la maggior parte delle palestre verranno “sequestrate” dai presidi per garantire spazi e distanziamento. E quindi saranno inutilizzabili dalle società che le usano per le attività giovanili. Dove ci si va ad allenare? Gli spazi privati costano e soldi non ce ne sono soprattutto in un periodo come questo dove molte imprese devono pensare più a sopravvivere che a sponsorizzare. E sarà difficile anche contare sull’apporto economico delle famiglie perchè purtroppo lo sport dei ragazzi non è gratis (anzi) e in periodo di crisi è una delle prime spese che vengono tagliate. Quindi? Quindi siamo al capolinea e se si vuole davvero che i ragazzi riprendano a fare sport le chiacchiere stanno a zero.