Guerra delle ciclabili: a rimetterci sono solo i ciclisti
Spesso va così quando le questioni diventano politiche, oggetto del dibattere delle parti dove ognuno fa il suo gioco e il suo interesse. Le piste ciclabili sono finite da tempo al centro della campagna elettorale per Palazzo Marino. Non per caso, ovviamente, qualche problema c’è ed è giusto discuterne. Ma la campagna elettorale non è quasi mai il momento migliore per intavolare sereni confronti, perchè non esistono mezze misure e quindi o si è per le piste oppure si è contro. Il sindaco Sala, il suo assessore Granelli sognano un città senza auto e in quest’ultimo anno hanno tracciato piste un po’ ovunque, spesso anche dove forse era meglio non farle, e verosimilmente alla fine tireranno trionfanti le somme nel senso che presenteranno alla parte ambientalista dell’elettorato che li sostiene il conto dei chilometri realizzati. Il candidato del centrodestra Bernardo e l’opposizione invece raccolgono il malcontento di residenti e commercianti e quindi remano in direzione ostinata e contraria. Via di mezzo non c’è. O meglio non si trova ed è questo il rischio più grosso che corrono tutti quei milanesi che ogni giorno in città si muovono in bici. La «guerra» della ciclabili rischia di essere pericolosa soprattutto per loro perchè in qualche modo esaspera gli animi. Basta pedalare una mattina in centro o in una periferia per rendersi conto che la miccia è sempre accesa, che basta un nulla per scatenare rabbia, insulti, rivendicazioni, risse e aggressioni quando va male. La mobilità per Milano è una sfida fondamentale e non può diventare terreno di scontro ideologico, non è un tutti contro tutti. La mobilità sono pedoni, bici, auto, moto, posteggi, mezzi pubblici che devono muoversi e integrarsi su un piano organico con l’obbiettivo di rendere le città più vivibili, lasciando da parte ideologie e impuntature. Pedalare è una scelta intelligente perché non inquina, perché è economica, perché è salutare e perché in città è anche più veloce ma non può essere l’unica opzione. É una risorsa, anche se non per tutti perché molti in bici non ci possono proprio andare, a patto però che se ne discuta con buonsenso e lasciando da parte pericolosi integralismi. La politica spesso dibatte su temi reali perdendo di vista la realtà, facendoli diventare astratti laddove invece sarebbe necessario restare più che mai con i piedi per terra. Le ciclabili sono un tema importante ma più importante ancora e la sicurezza di chi va in bici tutti i giorni. Già così si rischia e l’aria che tira non è delle migliori. Se si alzano i toni a rimetterci sono solo i ciclisti.