Bebe Vio Academy, quando lo sport è uguale per tutti
Lo sport unisce, è riscatto ma soprattutto deve essere per tutti perchè solo così diventa espressione di libertà e di civiltà. Ma perchè ciò accada bisogna renderlo accessibile a chiunque voglia farlo ed è questo è l’obiettivo della Bebe Vio Academy, inaugurata nel Centro Sportivo Iseo a Milano dalla campionessa paralimpica. Nata dall’idea della due volte medaglia d’oro del fioretto paralimpico e sviluppata con la collaborazione di Nike e Art4sport, l’ «Academy» coinvolgerà i bambini e ragazzi dai 5 ai 18 anni con disabilità fisiche che potranno praticare attività fisica insieme ai loro coetanei non disabili. Un centro multi-sportivo dedicato quindi a ragazzi con e senza disabilità che potranno a loro volta sperimentare le discipline paralimpiche. Cinque gli sport praticati: atletica, scherma in carrozzina, sitting volley, basket in carrozzina, calcio amputati. «Il mio sogno è far crescere il movimento Paralimpico in Italia- aveva detto nei giorni scorsi la campionessa azzurra- Vorrei che raggiungesse entro 8 anni, lo stesso livello di quello olimpico: questo richiederà slancio culturale, cambio di mentalità e tanta energia, che arriverà soprattutto dai bambini». Un’iniziativa importante che segue quella che sempre Bebe Vio ha organizzato due giorni fa all’Allianz Cloud in piazza Stuparich dove è andato in scena «Wembrace», una serata di sport, inclusione e solidarietà che ha visto insieme sul parquet atleti olimpici e paralimpici. Grandi campioni dello sport del passato e del presente si sono affrontati in quattro differenti discipline (scherma, calcio, basket e volley) regalando spettacolo e divertimento. Sugli spalti circa 1800 persone tra spettatori e volontari. Presenti anche il sindaco Beppe Sala, Javier Zanetti per l’Inter, Paolo Maldini per il Milan e il ct della Nazionale Roberto Mancini. «Solo Bebe poteva organizzare una cosa del genere, il suo grande sogno è diventare presidente del Coni e sono il suo primo sponsor» ha detto scherzando il presidente del Coni Giovanni Malagò. «Una serata travolgente, straordinaria come Bebe. Un evento all’insegna dello sport che olimpico e paralimpico, nel segno dell’inclusione. È la cosa più bella che possa accadere» ha aggiunto il numero 1 del Cip Luca Pancalli.