Maratona di Roma, in 10mila per un messaggio di pace
“La maratona di Roma è un appuntamento straordinario e questa è l’edizione della rinascita votata a un messaggio di pace e di serenità. Per questo è significativo che parte dei proventi delle quote di sostengo andranno con il Banco Alimentare in aiuto del popolo ucraino dopo questa inaccettabile aggressione militare». Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, presentando la 27/a edizione della Maratona di Roma Acea ’Run Romè, nella Protomoteca del Campidoglio. «Credo che il sentimento diffuso di tutte le 10.000 persone che parteciperanno, metà italiane e metà da tutto il resto del mondo – ha proseguito il primo cittadino della Capitale – sarà di pace e solidarietà. È la corsa più bella del mondo, nessuno può offrire un tragitto così spettacolare tra monumenti e luoghi che si incrociano lungo un tragitto ineguagliabile in qualsiasi altro luogo al mondo”. Il via domenica 27 marzo e si torna alla consueta collocazione di inizio primavera dopo l’edizione speciale dello scorso 19 settembre, causa pandemia. A due settimane dal via sono oltre diecimila i partecipanti registrati e cinquemila gli stranieri provenienti da 100 nazioni del mondo. «Le iscrizioni sono maggiori dello scorso anno e se non ci fosse in atto una situazione di emergenza avremmo potuto fare numeri ancora superiori – ha sottolineato Alessandro Onorato, assessore allo sport, al turismo e ai grandi eventi di Roma Capitale – Per noi la maratona è un evento fondamentale anche per il turismo, con una valenza sportiva ma anche sociale”. Torna in presenza anche la stracittadina Fun Race da 5km, con partenza dai Fori Imperiali e arrivo al Circo Massimo. Athletica Vaticana, l’associazione sportiva ufficiale della Santa Sede, ha invitato inoltre tutti i partecipanti della maratona alla Messa del Maratoneta per sabato 26 marzo alle ore 18 nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo, un’ occasione per una preghiera della pace. Giovedì 24 marzo, invece, Acea Run Rome The Marathon offrirà un pasto alle persone povere che fanno riferimento al Centro di accoglienza aperto a Palazzo Migliori dall’Elemosineria apostolica, l’ufficio vaticano che esercita la carità a nome del Papa, e affidato alla Comunità di Sant’Egidio e alle suore francescane dell’Addolorata.