Un “salvagente” allo sport amatoriale che annaspa
Pandemia, lockdown e crisi economica lasciano ferite importanti nello sport lombardo. Soprattutto in quello di base dove molte società dilettantistiche, che sono il vero motorie dell’attività amatoriale e che vivono di un volontariato «eroico», sono state costrette in questi due anni ad alzare bandiera bianca per i costi di gestione diventati di fatto insostenibili. La conseguenza è immediata: secondo una rilevazione fatta dalla Uisp negli ultimi tempi il calo dei minori che hanno praticato sport di base in regione è stato del 12,4 per cento e va aggiungersi ai tanti giovanissimi che in questi due anni si sono persi per strada a causa della pandemia. Non solo. Si fanno i conti con un calo sensibile dei tesserati tra i ragazzi anche perchè molte famiglie alle prese con rincari e bollette tagliano le spese e tra le prime purtroppo ci sono sempre quelle destinate allo sport. L’attività sportiva è stata, ad eccezione degli atleti agonisti, di fatto cancellata e in questi anni eventi, gare e «garette» si sono dissolti come neve al sole. Una china difficile da risalire che rischia di ridimensionare lo sport agonistico ma anche la pratica amatoriale che ha effetti diretti (e benefici) sulla salute pubblica e su quella sociale. Ben venga quindi che nei giorni scorsi la Giunta lombarda abbia approvato i criteri che permetteranno agli organizzatori di eventi e manifestazioni sportive sul territorio regionale di accedere a finanziamenti di sostegno a fondo perduto. «Con una dotazione di 2,3 milioni di euro – sottolinea Antonio Rossi, sottosegretario alla Presidenza con delega a Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi – puntiamo a sostenere in maniera decisa e concreta un numero importante di appuntamenti sportivi». Il bando, che sarà pubblicato entro aprile, prevede due finestre per la presentazione delle domande degli organizzatori che potranno ottenere finanziamenti che vanno da 4 mila euro fino a un massimo di 50 mila per gli eventi sportivi più importanti. «È una delle misure per supportare e rilanciare il movimento sportivo regionale- spiega Rossi-in un periodo reso particolarmente difficile dall’aumento dei costi dell’elettricità e del gas». Un salvagente allo sport che annaspa: è anche da qui che si deve ripartire.