Giochi, impianti e disabilità: Lombardia in ritardo
L’89 per cento degli impianti sportivi accessibili ai disabili, il 59 per cento è dotato di parcheggi dedicati, solo il 22 per cento degli impianti dotati di tribune hanno spazi dedicati per gli spettatori, mentre è accessibile agli atleti disabili l’89 per cento delle strutture. A quattro anni dalle Olimpiadi invernali la situazione delle strutture sportive lombarde sotto il profilo dell’accessibilità non è delle migliori. A certificarlo la fotografia commissionata a Regione Lombardia dal comitato Italiano Paralimpico, Anci, l’associazione dei comuni italiani, il Cio, il Coni e il Club Alpino. I dati raccolti dal Censimento Regionale 2021 degli Impianti Sportivi 2016-2019 riportano come su 12.930 impianti e sui relativi spazi di attività (ovvero lo spazio conformato per la pratica di una sola attività sportiva o più attività) 11.356 impianti hanno un ingresso disabili, pari all’89,2 per cento. I parametri per misurare l’accessibilità sono l’ingresso per disabili, la presenza di un parcheggio dedicato, l’accessibilità delle tribune la presenza di bagni e spogliatoi attrezzati. Oltre duemila (2.678) impianti nella nostra regione su 4707 sono dotati di parcheggi disabili, pari al 56,9 per cento.
Gli spazi di attività con tribune accessibili ai disabili, quando le tribune sono presenti, sono 852, pari al 22 per cento delle strutture, mentre quelli con posti riservati ai disabili in tribuna sono solo il 10 per cento. I bagni per disabili risultano presenti in tutti gli spazi con bagni destinati al pubblico ma le provincie di Sondrio, Pavia, Milano e Brescia sono quelle dove meno del 10 per cento degli spazi di attività ha tribune accessibili al disabili, percentuale che sale al 40 per cento nelle province di Como, Lecco e Varese. Gli spazi di attività accessibili ad atleti disabili sono 19.660 su 24.199 pari all’81 per cento. Quando lo spazio dispone di spogliatoi, questi risultano accessibili nel 69 per cento circa dei casi. Il 17 per cento degli spogliatoi è dotato di docce dedicate, mentre la quota per la dotazione bagni attrezzati risulta più elevata (40%per cento). Volendo analizzare la situazione nella provincia di Milano risulta come 2.594 impianti siano accessibili (hanno ingresso disabili) pari a 91,5 per cento del totale, così 244 impianti hanno un parcheggio disabili (53,6 per cento).
«C’è ancora molto da fare – spiega Andrea Ferretti, presidente di Peba onlus che collabora con l’unità spinale di Niguarda sul tema sport e disabilità – e il tempo stringe, ma la programmazione va fatta almeno dieci anni prima di ospitare un evento del genere. Anche perchè le risorse del Pnrr ci sarebbero, non i progetti. Il lavoro più importante da fare è sul fronte della cultura, noi vogliamo dimostrare che il bacino di interesse verso lo sport paralimpico è molto più ampio di quanto non si possa immaginare. Il problema – continua Ferretti – è che nella maggior parte dei casi i disabili non sanno nemmeno che potrebbero praticare uno sport. Ecco perché insieme al consiglio regionale della Lombardia abbiamo scritto le linee guida, approvate all’unanimità, per un disegno di legge che impegna la giunta a stanziare fondi per fornire alle scuole ausili per la pratica sportiva, e a sostenere l’adozione di protocolli didattici per le persone con disabilità, da integrare ai percorsi formativi previsti per l’educazione fisica nelle scuole».