Mettersi in bici (e mettersi in bolla…)
Altezza, lunghezza, flessibilità, rotazione del bacino, larghezza delle braccia, posizione delle tacchette sotto le scarpe. E ancora distanze tra movimento centrale e sella, tra sella e impugnatura del manubrio, angolazioni, inclinazioni. Un mondo di numeri, spesso fatto di esperienza, altre di sensazioni, altre ancora di passa-parola che non sempre si riassumono in una perfetta posizione in bici. “Mettersi in bolla” non è semplice e , al contrario di quanto si possa pensare, è una scienza esatta che si adatta come un abito di sartoria ad ogni ciclista. ” Sì in effetti oggi questo è possibile scientificamente grazie alla tecnologia che permette di identificare le giuste misurazioni per ogni ciclista valutandone il comportamento statico e dinamico durante la pedalata e anche il movimento del bacino sotto sforzo– spiegano i tecnici di Selle Italia IdMatch- Ciò ci consente di identificare con precisione la sua posizione ideale in bici che e la taglia corretta della sella in base alla rotazione pelvica”. Ad Asolo, nel quartier generale di Selle Italia che il presidente Giuseppe Bigolin ha voluto mantenere in quella “fabbrica della bellezza” che fu la Brionvega, capolavoro assoluto di design industriale firmato negli Anni ’60 dall’architetto Marco Zanuso, il “Bike lab” è tra uffici e magazzino, illuminato dalle ampie vetrate rosse dalle quali si ammirano la Rocca di Asolo e l’Ossario del Monte Grappa. Ed è un bel lavorare. Il Selle Italia IDMatch laboratory non è solo qui ma viene commercializzato ormai dal 2016. ” In giro per il mondo nei negozi di ciclismo ce ne sono altri 180 e attualmente sono quasi 50mila i ciclisti che si sono sottoposti a questo test- spiegano in Selle Italia- e sono destinati ad aumentare. Il laboratorio è un investimento che in genere un rivenditore ammortizza in dieci mesi che oltre alla smart bike, al pc, al programma e agli strumenti di misurazione dà la possibilità di interfacciarsi direttamente con noi: il funzionamento è semplice ed applica gli stessi identici protocolli che applichiamo noi qui che non si riferiscono ovviamente solo ai nostri prodotti ma si possono applicare universalmente”. Il test per la messa in bici con IdMatch dura poco meno di un’ora e, contrariamente al passato, avviene senza la necessità di applicare sensori al ciclista. Si comincia con l’anamnesi dell’atleta, con l’analisi delle sue caratteristiche fisiche e con eventuali problemi accusati nella pedalata. Poi si passa alla sua misurazione che con un sistema in 3D che registra estensione del corpo e sua elasticità. Con dei sensori laser vengono registrate quindi le misurazioni della bicicletta usata normalmente nei tre punti di contatto ( sella, manubrio, piede) che IdMatch riporta poi sulla smartbike per il test vero e proprio che dura un quarto d’ora in cui il sistema, variando le posizioni di pedalata in modo automatico, calcola la posizione ideale per la messa in bici. “Non solo questo però perchè per una pedalata corretta è fondamentale anche valutare anche altri elementi- spiegano in Selle Italia- come il posizionamento esatto dell’aggancio delle tacchette sul pedale che viene fatti anche in questo caso con un laser applicando un calcolo elaborato dal programma e la conformazione dell’arco plantare”. Ciò fatto il Selle Italia IdMatch lab ha elaborato tre plantari che permettono di ottimizzare l’appoggio piede-scarpa-pedale e permettono di un supporto personalizzato in grado di ridurre dolori e fastidi. La misurazione non indica solo la tipologia di arco plantare più adeguato, ma anche la sua lunghezza, che non è necessariamente proporzionale alla lunghezza della suola e che quasi sempre varia da un piede all’altro. “I plantari possono adattarsi a un piede piatto, medio oppure cavo- spiegano i tecnici- e coprono coprono 3 diverse tipologie di arco plantare (alto, medio basso) con 5 misurazioni. La soletta può poi essere rifilata in base alla lunghezza della scarpa”