Maturità, non basta partecipare (come nello sport)
Latino al classico, Matematica allo scientifico, Economia Aziendale per quelli che una volta erano i “ragionieri”, Progettazione, costruzioni e impianti per quelli che (sempre una volta) erano i “geometri”. Si va verso la maturità e il decreto firmato nei giorni scorsi dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara fissa le materie. Dopo tre anni scolastici in cui l’Esame di Stato è stato praticamente cancellato dal Covid che l’ha ridotto ad una chiacchierata, quest’anno si torna all’antico: una prima prova scritta di Italiano per tutti, una seconda prova scritta specifica e alla fine il “colloquio” che serve “per accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa e dello studente” cioè per capire se è davvero maturo…Esame “tosto” la maturità. Sarà che è il vero primo esame della vita, sarà che si tirano le somme del primo vero ciclo di studi e i nodi vengono al pettine, fatto sta che ognuno ricorda il suo, bene o male che sia andato, praticamente vita natural durante…Dal 2018 si viene ammessi anche con qualche insufficienza in pagella. Fanno media anche religione e condotta e, a parte casi clamorosi e irreversibili, passano un po’ tutti. Piaccia o no è’ un po’ il ritorno al 6 politico, che andava tanto di moda qualche annetto fa. Comunque sia più ragazzi studiano e si diplomano più il Paese cresce in educazione e cultura a prescindere dai voti ma vale per lo studio ciò che vale per lo sport. Non sempre basta partecipare. Nello studio e nello sport serve il talento ma da solo non basta, perchè se non ci sono perseveranza e applicazione si resta al palo. Nello studio e nello sport si impara subito a proprie spese che le scorciatoie non portano lontano: può andare bene per un’interrogazione, per una gara ma alla lunga chi ha basi e preparazione seria ti passa davanti. Nello studio e nello sport c’è un rapporto diretto tra ciò che si fa e ciò che torna indietro: così se studi passi un esame e se ti alleni farai una buona gara. Non si scappa. Nello studio e nello sport , soprattutto se si parte dal presupposto che tutti arriveranno al traguardo, conta come ci si arriva. Non è vero che una maturità “strappata” per benevolenza ha lo stesso peso di un voto pieno e con lode. Così come non è vero che arrivare in fondo a una maratona, a un triathlon o a un ironman trascinandosi, sfiniti e sfatti sia sinonimo di un eroismo epico a prescindere. C’è troppa, inutile e pericolosa retorica in certi finali. Conta come si finisce , eccome se conta. Conta nello sport e conta nella scuola. E non sarebbe male ricordarselo ogni tanto…