L’estate che verrà sarà a pedali. Si viaggerà in bici, in tanti (sempre di più) viaggeranno in bici perchè chi assaggia ritorna, perchè il passa-parola funziona, perchè la curiosità è tanta, perchè fa bene, conviene ed è anche di moda, Viaggiare in bici. Che è sempre pedalare, ma un altro pedalare. Non c’è agonismo ma avventura, non ci sono tempi e watt da misurare ma conta solo arrivare alla meta. La bici è da corsa ma sempre più spesso «gravel» e ora anche a pedalata assistita ma comunque sempre con borse e portabagagli. E’ la nuova  tendenza, un nuovo stile ( più lento) di viaggiare e godersi paesaggi e silenzio. Con un po’ di fatica (molta) ma senza l’incubo di ritrovarsi in coda in una autostrada affollata o per un caffè in un autogrill. Su strade il meno battute possibile che prendono il nome di ciclovie, percorsi mappati e indicati che spesso si intrecciano con vere e proprie ciclabili, che attraversano la Penisola di lungo in largo. Strade «silenziose», abbandonate dal traffico a motore per vie più dritte e veloci. Che poi uno dà un’occhiata alle cifre e capisce che non è una pratica esclusiva da «fissati». Tra pandemia, crisi, ristrutturazioni, esuberi ed una economia che singhiozza nei settori che una volta erano essenziali e oggi non funzionano più, una delle poche bilance attiva resta, come sempre, il turismo in tutte le sue declinazioni. E il cicloturismo sta tirando la volata al settore Nel biennio 2021-2022 oltre 22 milioni di connazionali hanno usato la bicicletta in ferie, soprattutto in destinazioni balneari e luoghi immersi nella natura e i dati sono in crescita. E nelle prossime vacanze estive un popolo di 9 milioni e mezzo di italiani salirà in sella. Così si dice, così racconta la ricerca Confcommercio-Swg presentata oggi  Fossacesia, in occasione del convegno «Turisti ciclisti: la mobilità dolce nell’esperienza dei viaggiatori italiani» organizzato da Confcommercio in collaborazione con Isnart, Gal Costa dei Trabocchi e il patrocinio di Enit a due giorni dalla partenza del Giro d’Italia. Perchè Confcommercio si interessa ai turisti che viaggeranno in bici? “Perchè è fondamentale cogliere i profondi cambiamenti della domanda per le attività economiche – spiega il presidente Carlo Sangalli– ma lo è ancor più per il turismo, uno dei settori che fa da traino alla ripresa economica del Paese dopo anni di grandi difficoltà. È questo l’obiettivo dell’iniziativa e del nostro studio”. La bici funziona e il turismo non può non tenere conto che 17 milioni di famiglie hanno una bicicletta, che 3 milioni la usano tutti i giorni e che una famiglia su 10 possiede un’e-bike. Il che, tradotto, significa che l’opportunità è ghiotta.  Lo dicono i numeri della ricerca. Lo dice il fatto che il 53 per cento degli intervistati negli ultimi due anni in vacanza, per muoversi e anche per viaggiare, ha utilizzato  la bici;  che quest’estate oltre 4 milioni si porteranno la bici in ferie; che 7 milioni hanno già deciso di fare pedalate o escursioni. Le vacanze sono l’occasione perfetta per usare la bici: per fare sport (31%), per fare escursioni (22%),  per spostarsi (20%) per viaggiare (9%). Comunque sia l’obbiettivo che lega un po’ tutto è la voglia ( e la possibilità) di stare il più possibile a contatto con la natura. Qualche ostacolo c’è. La sicurezza resta ovviamente un problema enorme ma incidono la difficoltà di trasportare la propria  bicicletta dal luogo di residenza a quello di vacanza , la mancanza di punti di assistenza, di centri di noleggio e il loro costo. E allora chi vuole muoversi in bici durante le vacanze sceglie. Si orienta verso strutture e alberghi che mettono gratis a disposizione degli ospiti le bici (84%);  verso località dove ci sono piste ciclabili di qualità (87%); verso località dove sa che ci sono punti di noleggio (83%); verso strutture che offrono la possibilità di fare escursioni guidate in bici (76%). E il Giro d’Italia? La corsa rosa affascina chi pedala e anche chi non pedala: il 48% degli italiani che non l’ha mai vista sogna di vedere una tappa dal vivo e il 69% di chi ha già assistito non vede l’ora di tornare. Che vinca Roglic o Evenepoel  va bene lo stesso: è il bello del ciclismo…