Dal rugby durante la finalePremiership allo stadio Twickenham di Londra quando due eco attivisti  entrarono in campo cospargendolo di vernice arancione, alla Diamond League di atletica a Soccolma quando in quattro con uno striscione bloccarono la finale dei 400 a ostacoli. Ed oggi è toccato al ciclismo. Dopo 272 chilometri di gara del mondiale di Glasgow un gruppo di attivisti di “Just stop oil” si è messo di traverso sulla strada bloccando la sfida per oltre 50 minuti. Alle 12:26 la corsa è stata neutralizzata e temporaneamente sospesa dagli organizzatori che hanno raggiunto i manifestanti assieme alle forze di Polizia, provvedendo con non poche difficoltà a liberare nuovamente il percorso. Poi il mondiale è ripartito: prima i nove che erano in fuga e poi il gruppo compatto. Gli attivisti, che saranno denunciati, hanno ottenuto ciò che volevano ciò attirare l’attenzione sull’emergenza climatica anche se, la regia internazionale prontamente ha oscurato le immagini della protesta. Che, va chiarito subito, non è come sostengono gli ambientalisti una protesta pacifica. Bloccare una mnifestazione sportiva, un evento, bloccare una strada con gente che sta magari andando al lavlro di pacifico non ha nulla. Sono manifestazioni violente che andrebbero impedite con egual forza. In ordine pubblico di fronte ad eventi violenti la polizia come extrema ratio usa “caricare” e non si capisce perchè la stessa cosa non si possa fare con chi si arroga il diritto (inesistente) di bloccare una tangenziale, un’autostrada, la finale di una gara di atletica o un mondiale di ciclismo.  Dopo i quadri imbrattati nei musei di mezza Europa, dopo i blitz contro i monumenti a Milano e Firenze il leader di Azione Carlo Calenda non aveva usato mezzi termini per qualificare gli attivisti: «Sono imbecilli. Si allontano dalla causa che loro vorrebbero tutelare. Siccome la transizione ambientale è una delle cose più complicate che si possano immaginare, in qualunque modo la si semplifichi si fa un difetto di intelligenza ai cittadini…». In realtà definirli “imbecilli” un po’ svia dal problema. Sembrano così  un gruppo di ragazzotti responsabile di una protesta derubricata a marachella. In realtà invece questi eco-attivisti sono violenti che protestano in modo violento. E come tali polizia e governi dovrebbero trattarli.